«Morte incrociata», è questa la legge che ieri ha permesso al presidente di centro-destra dell'Ecuador Guillermo Lasso, da due giorni alle prese con una richiesta di impeachment dell'opposizione, di sciogliere il Parlamento e indire elezioni anticipate. Il leader indigeno marxista Leonidas Iza ha subito gridato all'«autogolpe», come se Lasso fosse un Pedro Castillo qualsiasi, l'ex presidente leninista peruviano che invece il colpo di stato l'ha tentato sul serio, pur in modo tragicomico, ed ora è in galera. L'accusa di Iza è ridicola in quanto la «morte incrociata» fu fortemente voluta e introdotta nella riforma costituzionale del 2008 dal governo di Rafael Correa, l'ex presidente finito in disgrazia e latitante a Bruxelles dopo essere stato condannato ad 8 anni per corruzione passata in giudicato. Secondo la Costituzione dell'Ecuador oggi il presidente può invocare questa norma «quando, a suo avviso, il Parlamento ha assunto funzioni che non le corrispondono costituzionalmente, dopo una sentenza favorevole della Corte Costituzionale; o se ostacola ripetutamente e ingiustificatamente l'esecuzione del Piano nazionale di sviluppo, o per grave crisi politica e per disordini interni». Lo stesso Correa aveva minacciato di usare questa norma costituzionale se lo stesso Lasso fosse stato eletto nel 2017 (alla fine vinse Lenín Moreno, all'epoca alleato di Correa) e l'attuale parlamento ha provato più volte di farlo, senza mai ottenere però i voti necessari. Lo scioglimento anticipato, che tutti in Ecuador chiamano «morte incrociata», consente sia al presidente sia al parlamento di interrompere il mandato di entrambi i poteri e indire elezioni anticipate nello stesso giorni per rinnovare entrambe le cariche. Il Parlamento guidato dai «correisti» ci aveva provato nel giugno 2022, durante le violente proteste guidate da Iza che paralizzarono l'Ecuador per 18 giorni, ma fallì.
Ieri Lasso invece c'è riuscito, stabilendo un precedente storico e, in attesa delle nuove elezioni, che si terranno entro tre mesi, governerà con decreti legge che dovranno essere sottoposti al controllo della Corte Costituzionale.
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