Effetto "burnout" sui soldati di Putin

Almeno 100mila militari soffrono di stress post-traumatico. La Nato "coccola" Zelensky

Effetto "burnout" sui soldati di Putin
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Martedì il tribunale di Novocherkassk (Rostov sul Don) ha condannato il soldato Alexander Prokoviev a 8 anni di carcere. A gennaio, nel pub della cittadina, aveva litigato con un avventore che gli rimproverava scarso impegno nella guerra in Ucraina. Per tutta risposta Alexander era tornato in auto, preso il kalashnikov, e rientrando nel bar aveva colpito allo stomaco con una raffica l'uomo. Alexander è uno dei 147 soldati russi che sono stati condannati per omicidio fuori delle zone di combattimento dall'inizio del 2023. L'anno precedente erano soltanto 15. La sua storia è stata pubblicata da Verstka Media, un portale russo che mette a nudo i fallimenti dell'operazione speciale di Putin. Nella prima metà del 2023, i tribunali hanno condannato 2.726 militari per reati penali e altri 2.076 per diserzione. L'esercito invasore si trova ad affrontare una crisi di salute mentale. A dicembre gli psicologi russi avevano identificato circa 100mila soldati con sindrome da stress post traumatico. I numeri sono in aumento, soprattutto da quando non ci sono più sufficienti rotazioni tra le truppe. Secondo Vertska Media i medici mandano al fronte personale non in grado di combattere «che si trova di fronte soldati ucraini molto più motivati».

Chi ha tangibili motivazioni è il presidente Zelensky, ieri a Bruxelles per il vertice dei ministri della Difesa della Nato. «Sono qui per preparare la resilienza dell'Ucraina in vista dell'inverno», ha affermato, chiedendo sistemi di difesa aerea da collocare nei punti strategici del Paese. «Soddisferemo le necessità più urgenti - ha affermato il Segretario alla Difesa Usa Austin -. Putin è frustrato, dobbiamo prepararci a nuovi bombardamenti in inverno». Austin ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti da 200 milioni di dollari (altri 100 sono stati garantiti da Uk e Nord Europa) che comprende munizioni per il sistema di difesa aereo, proiettili per artiglieria, armi anticarro ed equipaggiamento per contrastare i droni russi. Zelensky, che ha ottenuto la promessa da Belgio e Danimarca di caccia F-16 dal 2025 (l'addestramento è in corso negli Usa) e la promessa di negoziati per l'adesione all'Ue nella prima metà del 2024, incassa l'endorsement del segretario Nato Stoltenberg: «Il vostro coraggio continua a impressionarci e a essere di ispirazione. Saremo al vostro fianco e aumenteremo il supporto militare». Secondo Stoltenberg l'Ucraina ha ripreso il 50% del territorio occupato, infliggendo alti costi alle forze russe. Putin, dalla sessione plenaria della Russian Energy Week, ha dichiarato che le operazioni in campo sorridono a Mosca e che «la guerra è iniziata nel 2014 con il golpe sostenuto da Europa e Usa».

Nel 595° giorno del conflitto il nemico è avanzato in diverse direzioni dell'est e del sud. Le forze russe hanno attaccato Avdiivka e Nikopol, provocando due vittime tra i civili, abbattuto un caccia Su-25 nel Dnipropetrovsk e liquidato 280 soldati ucraini nella direzione di Kupiansk. Aspri combattimenti sono in corso a Krasnolimanskiy (sul confine), dove Kiev ha schierato parte dell'ex milizia Azov. Gli invasori hanno distrutto un deposito di munizioni di un'unità di «mercenari stranieri» nel Kharkiv. A Shyroke (Zaporizhzhia) è morta una donna nei bombardamenti.

Il direttore del Servizio segreto Naryshkin sostiene che gli 007 occidentali addestrerebbero gruppi ucraini per sabotare impianti nucleari russi. E a proposito di sabotaggi, sono partite le indagini sul danneggiamento del gasdotto Baltic Connector, tra Finlandia ed Estonia.

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