"Egoismo assurdo e concorrenza sleale. Governo tedesco peggio dei sovranisti"

Il fondatore di Fdi: "Una decisione che può mettere fuori gioco le nostre imprese, che a parità di qualità non saranno competitive"

"Egoismo assurdo e  concorrenza sleale. Governo tedesco peggio dei sovranisti"

Non ci gira intorno: «È un atto di egoismo incomprensibile che rischia di essere un colpo duro al nostro sistema produttivo. Le nostre imprese, a parità di qualità, non sono in grado di competere con quelle sussidiate». Guido Crosetto, uno dei fondatori di Fdi e fra i consiglieri più ascoltati di Giorgia Meloni, riflette su quel che e accaduto: «I tedeschi sono terrorizzati».

Che cosa li spaventa ?

«A Berlino erano già in ansia per la mancanza di gas ed ora sono attoniti per quel che è accaduto sul Nord Stream. Un sabotaggio, o forse altro, non è chiaro, ma è purtroppo evidente il segnale che arriva da questo incidente: le aziende tedesche rischiano di non avere più il gas necessario per andare avanti».

Così il governo formato da socialdemocratici e verdi ha deciso di sfilarsi sul price cap.

«Una decisione pesantissima che può mettere fuorigioco il nostro sistema produttivo, perché gli italiani dovranno pagarsi bollette costosissime, mentre i tedeschi le gireranno al loro governo».

La Meloni si era schierata con Draghi e la richiesta del tetto. Si sono invertite le posizioni fra europeisti e sovranisti?

«Non mi voglio impiccare a definizioni e luoghi comuni che lasciano il tempo che trovano. Però possiamo dire che non si è mai visto, almeno negli ultimi cinque anni, un gesto così dirompente da parte di qualche esecutivo sovranista in Europa come quello di Berlino».

La destra sovranista difende l'Europa contro le spinte centrifughe della sinistra tedesca?

«Germania e Francia nei momenti topici decidono seguendo esclusivamente il proprio interesse, senza tenere in minima considerazione i problemi degli altri paesi Ue. Per loro spesso la Commissione si gira dall'altra parte».

È ricomponibile secondo lei questa divisione?

«Mi pare tutto molto complesso, complicato e noto anche l'irritazione di Draghi che evidentemente non se l'aspettava o sperava che alla fine prevalesse il buonsenso e invece si è trovato in difficoltà, abbandonato da Berlino sulla strada del price cap europeo. Ecco le sue parole cariche di delusione, quel no alle distorsioni, l'insistenza sulla necessità di tenere unita l'Europa che invece va di qua e di là».

Le accuse ai sovranisti però non smetteranno.

«Non c'è dubbio, anche se basterebbe intendersi sul significato di questa parola».

E come la dobbiamo intendere?

«Il sovranista non è nemico dell'Europa, non vuole abbatterla, ma riformarla. Non è una forma di nazionalismo cieco, semmai chiede all'Europa un aiuto collettivo per salvaguardare la crescita e il benessere in ogni singola nazione. Ad esempio Fdi vuole combattere la concorrenza sleale nell'export di alcuni paesi asiatici dove non esistono regole e controlli come quelli europei e non capisco quale possa essere lo scandalo davanti a una fermezza che io giudico sacrosanta.

Che cosa prevede per le prossime settimane?

«Purtroppo da mesi vedo all'orizzonte una crisi catastrofica.

Negli ultimi giorni sono arrivate solo notizie negative: il no della Germania al price cap nel silenzio della Ue; poi le misteriose falle del Nord Stream e la politica dissennata di Putin con le annessioni in Ucraina. Questo ha ulteriormente aggravato il pessimo scenario con cui dovremo fare i conti».

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