Elezioni, in venti anni alle urne il 18,7% di elettori in meno

Dai dati Istat emerge che gli italiani sono sempre più lontani dalla politica e soprattutto dalle urne. Astensione cresce tra il primo turno e il ballottaggio

Elezioni, in venti anni alle urne il 18,7% di elettori in meno

I numeri parlano chiaro. La politica stanca e, salvo rari casi, gli elettori se ne stanno sempre di più a casa. Secondo i dati Istat (rielaborati da Adnkronos) in 20 anni il numero degli aventi diritto di voto è aumentato del 4,5%, passando da 48,5 milioni a 50,7 milioni, al contempo chi effettivamente è andato a votare è diminuito del 18,7%, passando da 35,6 milioni a 29 milioni. Il calcolo fa riferimento alle elezioni del 1994 e a quelle del 2014.

Se invece restringiamo il campo alle elezioni comunali l'Istituto di statistica ha confrontato i risultati di 5 anni (dal 2010 al 2014) da cui emerge la progressiva riduzione del numero dei cittadini che si è recato a votare, recuperata solo in parte nell'ultimo anno. Nel periodo esaminato si sono svolte elezioni in 7.166 Comuni. Nel 2010 sono stati chiamati al voto 4,3 milioni di elettori, di cui 3,2 milioni sono andati a votare al primo turno (74%). L'anno successivo è stata la volta di 10,6 milioni di cittadini, di cui 7,5 milioni hanno risposto all'appello con un evidente calo (71%). Nel 2012 gli elettori erano 4,2 milioni ma solo 4,8 milioni hanno deciso di esercitare il loro diritto di voto; il numero dei votanti, rispetto al totale degli aventi diritto, scende così ulteriormente al 66,9%.

Nel 2013 gli elettori chiamati a scegliere il primo cittadino erano 6,9 milioni, ma solo 4,3 milioni sono andati a votare, facendo scendere la percentuale al 62,4%. Nell'ultimo anno preso in esame, il 2014, gli elettori chiamati a votare erano 17,7 milioni, mentre i votanti sono stati 12,5 milioni con un aumento considerevole della partecipazione al voto, rispetto ai risultati precedenti (70,7%).

Secondo i dati del ministero dell'Interno nel 2015 a votare è stato il 64,9% degli aventi diritto. Nelle ultime elezioni si registra un ulteriore calo, arrivando al minimo del 62,1%.

Allarme astensionismo

L'Istituto Cattaneo ha analizzato tutti i 532 casi di ballottaggio municipale che si sono tenuti in Italia dal 2010 ad oggi, per cercare di capire che cosa caratterizza queste votazioni e come si comportano gli elettori al secondo turno. Mediamente l'astensione tra i due turni cresce di oltre 15 punti percentuali: una tendenza che è rimasta grosso modo costante nel tempo, con l'eccezione della tornata elettorale del 2014 quando, nel passaggio al ballottaggio, si sono persi ben 19,2 punti percentuali.

Se osserviamo il calo della partecipazione nelle 5 zone geo-politiche nelle quali a fini analitici è suddivisibile l'Italia, si nota che l'aumento maggiore dell'astensione tra i due turni di votazione è più alto al Sud rispetto alle altre regioni.

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