Stavolta ha «tagliato corto» sul circo mediatico e ha firmato il decreto di abbattimento. Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha autorizzato l'uccisione dell'orsa Kj1 quasi «a sorpresa», spiazzando tutti. Inutile l'istanza cautelare contro la misura presentata dalle associazioni animaliste per cercare di salvare l'animale, colpevole dell'aggressione a un 43enne francese il 16 luglio a Naroncolo, in Trentino.
«Era un esemplare pericoloso, secondo la scala del Pacobace. Lo ha attestato anche Ispra, confermando la necessità di rimuovere l'orsa, classificata ad alto rischio, al più presto. L'animale è risultato responsabile di almeno 7 interazioni con l'uomo e 68 incursioni nelle aziende agricole» spiega la Provincia di Trento per motivare l'abbattimento.
Ma la decisione spiazza tutti e solleva, come prevedibile, una valanga di polemiche. Compresa la critica del ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin che, appena saputo della morte dell'orsa, ha chiamato Fugatti: «La soppressione dei singoli orsi non è la soluzione del problema. Comprendo lo stato d'animo degli amministratori e della popolazione ma oggi viviamo gli effetti di un errore del passato - spiega - dovuto a un'incauta scelta di sfruttamento turistico dell'immagine dell'orso in Trentino compiuta 25 anni fa. Certamente una via da percorrere è la sterilizzazione e ci stiamo lavorando con Ispra. Ma questa misura, se non accompagnata da una corretta informazione ai cittadini e da nuove azioni, rischia di essere insufficiente».
«Vergogna! Fugatti ha mandato i suoi sicari ad uccidere mamma orsa! Ha firmato il decreto di abbattimento di notte, quando il Tribunale amministrativo non può intervenire» insorge Michela Vittoria Brambilla, presidente dell'Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell'Ambiente.
L'Ente Nazionale Protezione Animali, insieme con Lav, Leidaa e Oipa, aveva impugnato il decreto che disponeva l'uccisione di Kj1, depositando un'istanza cautelare contro la misura. Enpa ribadisce che «l'istruttoria sull'incidente di metà luglio è ancora incompleta e che il presunto via libera di Ispra è ancora avvolto dal mistero».
Quello che lascia allibiti è come in un anno, cioè dopo la morte del runner Andrea Papi nel 2023 in Trentino, non si sia arrivati a una soluzione intelligente che potesse accontentare tutti (orsi compresi) senza arrivare alla decisione estrema (e nottetempo) dell'abbattimento. «I soggetti pericolosi vanno abbattuti, tutti gli altri vanno lasciati in pace» ha sempre dichiarato Marco Apollonio, uno dei massimi esperti sull'argomento. Il curriculum di Kj1 era costellato di avvicinamenti eccessivi all'uomo e agli allevamenti, ma la via che l'ha condotta all'«ergastolo» è stata senza «Cassazione». E soprattutto senza che, dal caso di Jj4 ad oggi, venisse avviato un piano si sterilizzazione, come ribadito ora dal ministero dell'ambiente.
L'Aidaa, associazione italiana di difesa animali ed ambiente, ha inviato una denuncia alla procura della repubblica di Trento a carico di Fugatti per «il reato di
uccisione di animale» e nella fattispecie «per il reato di omicidio di orso in violazione della legge 157 articolo 30 (tutela della fauna selvatica e articolo 544 ter del codice penale uccisione crudele ed inutile di animali).
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