Emanuele Filiberto: "Se fossi stato sovrano avrei accettato Savona"

Emanuele Filiberto punta il dito contro il Colle: "Se fossi stato re o presidente avrei accettato il governo propostomi da chi aveva vinto"

Emanuele Filiberto: "Se fossi stato sovrano avrei accettato Savona"

Emanuele Filiberto punta il dito contro il Colle. In questi giorni di trattive e di tensioni tra il Quirinale e la maggioranza gialloverde, il principe di Piemonte spiega cosa avrebbe fatto lui se fosse stato sul trono di un ipotetico Regno d'Italia: "Se fossi stato re o presidente avrei accettato il governo propostomi da chi aveva vinto, quindi avrei accettato sicuramente Savona. Un governo è stato scelto, una maggioranza è stata fatta, il voto degli italiani non è stato rispettato in questo caso e lo trovo molto triste", ha affermato a il Tempo. Di fatto l'erede al trono di Casa Savoia ne ha anche per Napolitano e così critica in modo chiaro le mosse del Quririnale sotto Re Giorgio e quelle con Mattarella: "È impossibile dire se fosse stato diverso con il re o con altri, quello che è triste è vedere dove si arriva, rendendosi conto che un Paese ha votato una coalizione di maggioranza, hanno deciso un governo e dall’altra parte vedere una presa di posizione tutt’altro che neutrale da parte del Presidente della Repubblica.Questo è il problema. I re sono sempre stati sopra le parti e hanno sempre, nel bene e nel male, ratificato o firmato quello che le Camere o il popolo avevano deciso. Il re non ha mai detto la sua su un voto del popolo, con la Repubblicainvece è la seconda volta, perché anche sotto la presidenza Napolitano è accaduta la stessa cosa".

A questo punto però Emanuele Filiberto sottolinea il suo disaccordo con le idee euroscettiche di Savona: "Noi abbiamo bisogno dell’Europa, non possiamo essere cavalieri soli, non possiamo lasciare l’euro e partire così. Non è possibile e non sarebbe possibile sopravvivere a questa cosa".

Infine parla anche della festa del 2 giugno: "È la Festa della Repubblica e degli italiani, l’Italia è unita dal 1861, voluta dai Savoia e fatta da Vittorio Emanuele II. Io amo l’Italia, mi fa pena vedere quello che sta succedendo e mi fa pena per i cittadini, che la vivono con i loro problemi, che prescindono da Savona o da chiunque altro".

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