Serenella BettinLo Stato non difende i diritti, ci pensa la Regione. È la soluzione trovata dalla Regione Veneto e approvata a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale, nella notte tra venerdì e sabato. Due fondi per un totale di 150mila euro destinati a pagare le spese legali per chi si difende dai ladri e poi si ritrova a essere accusato di eccesso di legittima difesa o, nella peggiore delle ipotesi, indagato per omicidio volontario. La somma messa a disposizione è così ripartita: 100mila euro per tutti i cittadini veneti, vittime di criminalità o accusati di eccesso di legittima difesa e indagati dalla magistratura. E 50mila euro per le forze dell'ordine e di polizia che per il solo fatto di aver esercitato le loro funzioni si ritrovano a essere destinatari di provvedimenti giudiziali o condanne a risarcimenti. Nel primo caso il cittadino può fare richiesta e poi scegliersi il proprio avvocato. Nel secondo occorrerà un accordo con il Ministero dell'Interno competente in materia. Una somma simbolica per ora, destinata ad aumentare. «Abbiamo voluto dare un segnale di vicinanza dice l'assessore alla Sicurezza, Cristiano Corazzari a quei cittadini che si vedono violati in casa propria e poi si ritrovano indagati». E di casi del genere ultimamente sono pieni i tribunali. Da quello di Vaprio d'Adda, in provincia di Milano, dove il pensionato di 65 anni a ottobre scorso, si è ritrovato indagato di omicidio volontario per aver sparato a un bandito romeno di 28 anni entratogli in casa per rubare; al caso scandalo del tabaccaio di Correzzola, nel Padovano, condannato a due anni e otto mesi di reclusione più 325mila euro di risarcimento per essersi difeso dal moldavo Igor Ursu. Il moldavo qui aveva pensato bene di sfondare la vetrata della tabaccheria con un'auto. Fino ad arrivare alla beffa delle beffe giusta di ieri. Gli eredi (i cugini) di Ermes Mattielli, il commerciante veneto di 62 anni, morto d'infarto dopo essere stato condannato per aver sparato ai nomadi che rubavano nel suo magazzino, ora rischiano una causa civile da parte dei feriti per avere 135mila euro di risarcimento. Una tutela economica arriva quindi dalle regioni Lombardia e Veneto. La prima già l'anno scorso con un fondo di 50mila euro per coprire le spese legali degli accusati di legittima difesa. «La Regione Lombardia aveva detto l'assessore Simona Bordonali sta dalla parte di chi si difende». In Veneto la proposta è giunta a Ferro Fini dai capigruppo Nicola Finco di Lega e Silvia Rizzotto di Zaia Presidente. «La legittima difesa - dicono dovrebbe essere un diritto quando lo Stato non è più in grado di difenderci. Non vogliamo più vedere condannato chi viene aggredito, derubato, pestato in casa propria.
E poi, basta con gli agenti di polizia indagati solo per averci difeso e per aver fatto il proprio dovere. È ora di portare chiarezza in un mondo che sembra andare alla rovescia dove chi delinque è tutelato e chi subisce crimini o compie il proprio dovere viene perseguito».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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