"Estremisti e filo-Hamas ci hanno messi nel mirino. E troppi strizzano l'occhio"

Il direttore della Brigata ebraica Davide Romano: "La sinistra finge di non vedere. Grave"

"Estremisti e filo-Hamas ci hanno messi nel mirino. E troppi strizzano l'occhio"
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Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano, estrema sinistra e palestinesi vogliono cacciare dal corteo i «difensori del genocidio e dell'occupazione».

«E chi sarebbero? Saranno loro, i difensori dell'occupazione. Loro, amici di Hamas, sono gli ultimi a poter parlare».

Perché?

«I palestinesi che a Gaza manifestano contro Hamas e non se li fila nessuno. È la controprova: questa gente non fa gli interessi dei palestinesi ma di Hamas. Si proclamano antisionisti ma attaccano sempre gli ebrei. Nelle università, nelle sinagoghe. Attaccano più Liliana Segre che i consolati».

Per Martin Luther King l'antisionismo è antisemitismo.

«Tutto torna. Era la parte dialogante della comunità afroamericana, gli estremisti erano vicini ai Fratelli musulmani».

A sinistra che succede?

«Gli estremisti ci sono sempre stati. Ma la sinistra che dovrebbe essere moderata ora ammicca ai fanatici. Peraltro senza poi avere riscontri elettorali. Negli atenei i gruppi più scatenati, alla Cambiare rotta, prendono un pugno di voti. Ma anche in politica. Dal 7 ottobre, da quando manifestano col loro odio, non fanno altro che far vincere le elezioni alla destra. Le persone normali hanno capito. Questo ammiccamento è stupido e elettoralmente anche perdente».

La narrazione a sinistra è che siano pochi quelli che minacciano o imbrattano...

«Intanto quei pochi stanno rendendo la vita impossibile alle istituzioni ebraiche, costrette a eventi senza pubblicità o protetti. Chi dice che siano solo pochi evidentemente non ha a cuore la tranquillità dei cittadini italiani di fede ebraica, e non vede svastiche, porte sfondate, aggressioni ai ragazzi delle università. Minacce e gesti figli dell'odio. Poi a me non spaventano, siamo abituati, ma tanti vedono, non partecipano, ma quando votano, poi votano a destra».

Anche gli ebrei sempre più spesso lo fanno.

«È difficile avere numeri, di sicuro la sinistra si sta rendendo sempre meno votabile. Il voto ebraico va dove vuole ma la sinistra negli ultimi 2-3 anni continua a giustificare le posizioni più estremiste, invece di condannarle in nome dei palestinesi pacifici e tranquilli».

I dissidenti palestinesi, che hanno parlato al Senato, sono stati ignorati.

«Come negli anni Ottanta, quando i dissidenti sovietici, invitati dai socialisti, erano snobbati se non attaccati dal Pci, perché rovinavano la narrazione idilliaca comunista».

L'Anpi si è tirata fuori da questa dinamica?

«Nell'ultimo anno sì. Hanno evitato di scegliere parole d'ordine sbagliate. Ciò detto, gli ucraini hanno avuto discussioni sul partecipare o meno».

Sono pure loro nel mirino?

«Dal 2022 sfilano con noi ma hanno visto le cose peggiorare. I pro Pal sono sempre più pro Putin e gli ucraini vengono insultati, mentre in patria sono sotto le bombe. E chi non piace a pro-Pal e pro-Putin è bollato come fascista o nazista, mentre i veri fascisti sono loro. Pannella li chiamava fascisti rossi. Adesso ci sono anche i fascisti verdi, gli amici di Hamas. A saperlo leggere, il loro progetto è chiarissimo. Prendete la lettera di Khamenei agli studenti pro Pal. Basta unire i puntini. Gli obiettivi sono gli ebrei, e gli ucraini, ma è un'alleanza pericolosa per il Paese, non solo per gli ebrei».

Siete preoccupati?

«Siamo sereni, abbiamo grandissima fiducia nella forze dell'ordine. Non smetterò mai di ringraziare i City Angles, eccezionali.

Fanno del bene nel territorio e portano lo stesso spirito al 25 aprile. Noi non siamo soli. Abbiamo avuto tante adesioni in uno spettro politico vasto, e ragionevole, che ha ben chiaro il quadro. Preoccupano gli altri, che non hanno capito cosa c'è in ballo».

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