Etruria, M5s: "Boschi ha mentito". Ecco cosa disse in Parlamento

I grillini hanno accusato la Boschi di aver mentito in Parlamento dopo le parole di Vegas. Ecco il resoconto del suo intervento in Aula nel 2015

Etruria, M5s: "Boschi ha mentito". Ecco cosa disse in Parlamento

Maria Elena Boschi è finita ancora nel mirino. Dopo le dichiarazioni di Giuseppe Vegas, presidente della Consob, in audizione in Commissione Banche che ha rivelato di aver incontrato l'allora ministro delle Riforme sul caso Etruria, sono arrivate le accuse del Movimento 5 Stelle. I grillini hanno accusato la Boschi di aver mentito in Parlamento e di essersi invece interessata alle vicende della banca. Ma esattamente, proprio nella mozione di sfiducia presentata contro la Boschi il 18 dicembre 2015, cosa aveva detto l'ex ministro? Qui di seguito trovate la trascrizione del suo intervento durante la mozione di sfiducia: "Mio padre è stato eletto membro del consiglio di amministrazione di Banca Etruria nel maggio del 2014. Ricordo che i soci di Banca Etruria, una banca popolare molto diffusa sul territorio, erano oltre 69.350. È stato poi nominato vicepresidente, uno dei vicepresidenti, non vicario e senza deleghe. Ha accettato quell’incarico convinto di poter dare una mano, di poter dare una mano in un momento in cui la banca era già in difficoltà per le gestioni precedenti e per la crisi economica. Mio padre, come tutti gli altri membri del consiglio di amministrazione, ha perso il proprio incarico, è stato destituito con il commissariamento voluto dal nostro Governo con il decreto n. 45 del 10 febbraio del 2015, firmato dal Ministro Padoan su richiesta di Banca d’Italia. In tutta onestà voglio chiedere a quest’Aula: dov’è il favoritismo nell’aver fatto perdere a mio padre l’incarico, così come tutti gli altri consiglieri di amministrazione hanno perso il proprio incarico?", si legge nel rapporto stenografico di quanto detto in Aula da Boschi.

"Nessun favore alla mia famiglia"


La Boschi poi parlò di suo padre e il decreto per la trasformazione delle banche popolari che venne contestato dai grillini:"Resta la verità dei fatti: mio padre è stato commissariato dal Governo ed è stato sanzionato da Banca d’Italia. Non c’è nessun favoritismo nella nostra Italia. Ma la mozione si interroga su altri elementi. I firmatari della mozione si chiedono se in qualche modo i provvedimenti di questo Governo possano aver favorito me o la mia famiglia, sia con il decreto di trasformazione delle banche popolari, che si asserisce avrebbe fatto guadagnare a me e alla mia famiglia delle plusvalenze, sia con l’ultimo decreto di novembre, che avrebbe salvaguardato me e la mia famiglia più degli altri azionisti, a differenza degli altri azionisti. Anche questo non è vero. Come è noto io posseggo, o sarebbe meglio dire possedevo, 1557 azioni di Banca Etruria che ho acquistato ad un valore di poco inferiore a un euro ciascuna, quindi avevano un valore iniziale di circa 1500 euro, così forniamo anche informazioni a chi non era in grado di dare un valore a queste azioni peraltro a tutti noto. Come sapete dopo il decreto di questo Governo, il valore delle azioni è stato azzerato, quindi oggi equivalgono a zero e sono carta straccia, come quelle di tutti gli altri azionisti. Anche i membri della mia famiglia hanno dei piccoli pacchetti azionari in Banca Etruria. Come consente la legge non hanno fornito informazioni sui loro titoli, ma sicuramente non si offenderanno se lo farò io oggi in quest’Aula".

"Il conto delle azioni Banca Etruria"


Poi la Boschi era scesa nel dettaglio delle azioni che possedeva lei e i suoi stessi familiari: "Mio padre possiede, o meglio possedeva, 7550 azioni di Banca Etruria, mia madre 2013, mio fratello Emanuele 1847 e mio fratello Pier Francesco 347. Ad un valore inferiore a un euro ciascuna potete fare agilmente il calcolo del valore di questo pacchetto azionario. Ciò nonostante oggi vale zero, perchè a seguito del decreto il valore è stato azzerato. Ora, io trovo sinceramente molto suggestiva l’idea che, con un pacchetto di 1500 azioni un socio sui 69.350 di qualche anno fa e gli oltre 62.000 attuali soci di Banca Etruria, io fossi la proprietaria di Banca Etruria. Trovo anche molto suggestivo che la mia famiglia, cinque soci su oltre 62.000 soci (e ricordo che in una banca popolare il voto era capitario), soci come tante famiglie del territorio sono soci di quella banca, fosse proprietaria di Banca Etruria. Dire che Banca Etruria è la banca della famiglia Boschi è sicuramente funzionale ai titoli sui giornali, ma poco corrisponde alla realtà dei fatti. Il provvedimento di novembre, quindi, non ha favorito la mia famiglia perchè le nostre azioni sono state azzerate come quelle di tutti gli altri; ma si cerca con malizia, forse puntando un pò anche sull’ignoranza tecnica procedurale, di provare a sostenere che sarebbe stato invece il decreto di trasformazione delle banche popolari a favorire me o la mia famiglia consentendoci di guadagnare sul plusvalore delle azioni".

"Nessun conflitto di interesse"


E ai grillini che l'avevano accusata di favori e di conflitti di interesse sulla banca del padre, la stessa Boschi aveva risposto: "Non c’è dunque conflitto d’interessi, non c’è dunque alcun favoritismo, non c’è alcuna corsia preferenziale: chi ha sbagliato paga e pagherà. Non ho tutelato la mia famiglia, questo Governo ha tutelato le istituzioni. La verità dei fatti è lì, davanti a noi, lo hanno ricordato anche prima in altri interventi: un milione di risparmiatori che, senza l’intervento del Governo, senza il decreto del Governo, avrebbe visto azzerare i propri risparmi, e 7 mila dipendenti che hanno potuto ricevere lo stipendio. Tra questi non c’è mio fratello, perchè a marzo dello scorso anno si è licenziato, rinunciando al posto fisso in banca; peraltro non si è mai occupato di crediti, e si è messo in proprio. L’unico legame che ha ancora con quella banca è nell’aver conosciuto lì, ed aver sposato, una collega, e insieme a lei, come tante altre giovani coppie, avere acceso un mutuo per comprare la loro casa alle stesse condizioni che vengono applicate a tutti i dipendenti di quella banca. Allora, giudichino i colleghi se queste informazioni sono sufficienti a ripristinare la realtà, giudichino i colleghi se io sono venuta meno ai miei doveri istituzionali o alla correttezza che mi impone il mio ruolo, giudichino i colleghi se io ho in qualche modo favorito la mia famiglia o se abbiamo tratto qualche vantaggio. Ripeto: mio padre è stato commissariato, sanzionato, non abbiamo avuto plusvalenze e le nostre azioni sono state azzerate. Signora Presidente, i colleghi ovviamente sono liberi di pensare quello che vogliono, di mettermi in discussione".

"Il commissariamento della banca"


Infine aveva citato anche il commissariamento della banca che era scattato subito dopo il fallimento dell'integrazione con Popolare di Vicenza: "Cari colleghi, con il nostro Governo siamo tutti uguali davanti alla legge, e ciò è stato dimostrato da commissariamenti, sanzioni, azzeramento di azioni. Auguro, quindi, a tutti voi di giudicare i fatti per quello che sono, perchè la realtà dei fatti è molto più forte di ogni strumentalizzazione.

E voglio anche dire a chi immagina, attaccando me, di indebolire il Governo: lasciate perdere, perchè questo Governo è attrezzato per respingere gli attacchi, questo Governo è attrezzato per portare avanti il cambiamento, perchè siamo il cambiamento di cui l’Italia ha bisogno, per cui non ci fermeranno le bugie, le maldicenze. Noi continueremo ad andare avanti senza arroganza, ma con la libertà e il coraggio di chi sa di dare veramente all’Italia una nuova opportunità".

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