A metà luglio il presidente americano Joe Biden aveva garantito alla cancelliera tedesca Angela Merkel che a stretto giro ci sarebbero state novità sulla revoca del divieto di ingresso dei turisti europei negli Stati Uniti. Era una decisione che aspettavano in tanti, soprattutto le compagnie aeree, duramente colpite dalle restrizioni di viaggio. Attesa anche dai cittadini europei che vivono in America e che non possono tornare in patria per il timore di non poter rientrare a lavorare e da chi ha un partner dall'altra parte dell'Atlantico.
Il 31 luglio doveva essere la data che avrebbe dovuto riportare un po' di normalità nei flussi turistici tra America ed Europa. Invece nulla. Gli Usa rimangono off-limits per i cittadini Ue e per il momento anche per i vicini canadesi che, al contrario, dal 9 agosto hanno revocato il divieto agli americani di attraversare il confine per fare acquisti, vacanze o visite, consentendo l'ingresso a chi è completamente vaccinato e dimostra di essere negativo al test da tre giorni. La variante Delta ha provocato un nuovo boom di contagi, saliti sopra quota 100mila casi al giorno, cambiando le carte in tavola. Washington preferisce muoversi con prudenza e tenere chiuse le frontiere finché la situazione non tornerà sotto controllo, nonostante il pressing dei leader europei che chiedono reciprocità. Non importa che la campagna vaccinale in Europa proceda a ritmi sostenuti e abbia superato quella a stelle e strisce. Il «travel ban», che non permette ancora i viaggi in territorio statunitense dall'area Schengen e anche da Gran Bretagna e Irlanda, resta in vigore. Stesso divieto per Iran, Sudafrica, Brasile, India e Cina. Anche se le medesime restrizioni non ci sono nei confronti di altri Paesi con una situazione dei contagi e delle vaccinazioni peggiore dell'Europa.
Biden aveva promesso alla Merkel che si sarebbe confrontato con gli esperti per prendere una decisione, ma poi la variante Delta ha ripreso la sua corsa e la preoccupazione di ripiombare nella situazione dello scorso inverno ha avuto la meglio. Nel frattempo, però, gli americani sono liberi di venire in Europa per turismo anche se non sono vaccinati. A loro basta un tampone molecolare negativo effettuato nelle 72 ore precedenti o un tampone rapido entro le 48 ore. In Italia, in particolare, vale la regola del green pass. Per gli europei invece è praticamente impossibile volare oltreoceano a meno che non siano cittadini americani o abbiano passato almeno due settimane in uno dei Paesi che non fanno parte della «black-list», dove la situazione epidemiologica viene ritenuta meno rischiosa.
Non è escluso che le autorità europee comincino a breve a discutere della reintroduzione delle restrizioni di viaggio per gli americani, non solo per la mancata reciprocità ma anche per la ripresa dei contagi negli Usa, vicini al superamento della soglia che permette di accedere alla lista di Paesi che possono entrare in Europa senza limitazioni.
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