Nuova puntata dello scontro a distanza tra Fabio Fazio e Matteo Salvini. Ospite sul palco de "La Repubblica delle idee", a Bologna, il conduttore di "Che tempo che fa" - che di recente ha ufficializzato per la prossima stagione il suo passaggio da Rai1 a Rai2 - ha lanciato più di una stoccata al ministro dell'Interno, che da tempo accusa il presentatore di non volersi tagliare il super stipendio che percepisce da viale Mazzini. "Vanto il primato di 108 nominations dal ministro, che è una cosa inusuale perché è il ministro dell'Interno, ruolo enorme che io rispetto. Abbiamo fatto un anno molto faticoso. Il mio lavoro sarebbe quello di fare televisione, il mio mestiere è questo, è 36 anni che lo faccio. Mi piacerebbe essere riconosciuto come un personaggio della tv e invece sono stato individuato come un avversario politico, cosa che ho trovato disarmante", ha commentato Fazio con un misto di sdegno e ironia.
Per poi aggiungere: "È una cosa che non potevo lontanamente immaginare. Su 60 milioni di figli (Salvini, nda) ha pensato proprio a me, come sono fortunato. Ma non cederò alla polemica, è un ministro e penso che le istituzioni vadano rispettate. Se non lo fa lui, lo faccio io", ha detto Fazio raccogliendo l'applauso della platea. Chiaro riferimento alla frase con cui il segretario della Lega, in settimana, si è definito "papà di 60 milioni di italiani". Fazio - che nel corso del suo intervento ha parlato anche del suo rapporto con la tv pubblica, spiegando che passare a Rai 2 "non mi cambia niente, voglio solo lavorare in condizioni normali" venendo "considerato una risorsa e non un problema" - ha poi speso alcune parole al miele su Papa Francesco, da lui considerato "Il più grande intellettuale di oggi". Quindi una riflessione sulle tematiche dell'accoglienza e delle ong: "Se pensiamo che la Mare Jonio non debba salvare vite in mare allora c'è qualcosa di tragicamente e profondamente perduto che noi dobbiamo recuperare".
"Guadagno tanto, ma restituisco con le tasse"
Successivamente Fazio ha motivato così la sua abitudine di non mettere mai in difficoltà i suoi ospiti con domande scomode: "Il talk show insegna che quando si parla con le persone che hai come ospiti non hai il diritto di metterle in una situazione di disagio emotivo solo per avere il titolo il giorno dopo. Mi metto sempre nella condizione dell'altro, è più utile cercare argomenti che siano condivisibili". Infine un commento sull'annosa questione del contratto da 2 milioni di euro l'anno che lo lega alla Rai fino al 2021: "Guadagno tanto, ma restituisco con le tasse.
Il tema non è fare un discorso da populisti, ma capire questo: il denaro misura il privilegio o il talento, la competenza? Se decidi che misura il privilegio allora diventa accettabile solo il denaro che hai avuto per furbizia o sottrazione, non per merito". E tra due anni potrebbe andare via. "In quel caso ci saranno degli altrove. E dei bei ricordi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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