Tiramani, il leghista istrionico che ha fatto tre gol al governo

Paolo Tiramani, classe 1983, inizia la sua carriera politica da giovanissimo. Nel giro di dieci anni diventa sindaco della "sua" Borgosesia e deputato della Lega

Tiramani, il leghista istrionico che ha fatto tre gol al governo

Bello, giovane e leghista. Paolo Tiramani, classe 1983, è un deputato alla prima legislatura che si divide tra Montecitorio e Borgosesia, il suo paese natìo dove è sindaco dal 2017.

Laureato in economia dei mercati globali, Tiramani, nonostante la sua giovane età, ha già alle spalle una lunga carriera politica. Assessore comunale a Borgosesia dal 2006 per circa dieci anni, poi assessore alla provincia di Vercelli e consigliere regionale. Nel 2017 prende il posto del compianto Gianluca Buonanno, istrionico europarlamentare deceduto prematuramente dopo un incidente stradale, come primo cittadino di Borgosesia. Nel corso della campagna elettorale ha inserito il suo numero di telefono nei cartelloni come segno di piena disponibilità verso i suoi concittadini. L’anno successivo diventa un deputato della Lega vincendo il suo seggio col 47% dei consensi, più del doppio dei suoi avversari. È capogruppo della Lega in commissione di Vigilanza Rai, ma il suo principale settore di competenza è la sanità tant’è vero che è membro anche della commissione Affari Sociali della Camera.

Lo scorso 29 luglio, intervenendo in Aula, ha duramente attaccato il governo sul tema dell’immigrazione dichiarando: "Sono umanamente predisposto, in quanto padre di famiglia, ad accogliere bambini e madri, ma quando vedo che andiamo ad accogliere giovani palestrati con barboncino al seguito forse non ci facciamo una bella figura". È stato uno dei pochi leghisti a schierarsi contro il taglio dei parlamentari perché poco convinto della riforma "E poi, perché mai dovremmo assecondare Conte, Di Maio e Toninelli? #VotoNo”. Davanti a simili argomentazioni è veramente difficile controbattere...

La sua attività da parlamentare, però, non lo distoglie dal ruolo di sindaco. Anzi, nel periodo dell’emergenza coronavirus si è fatto promotore di alcune iniziative che hanno avuto risonanza nazionale. Al motto di “prima gli anziani” ha emanato un’ordinanza che imponeva ai dipendenti delle poste di prevedere una corsia preferenziale per gli over 65. Nel caso in cui le persone si fossero trovate a lungo sotto al sole, i responsabili di Poste Italiane sarebbero stati sanzionati. Una bella mazzata per i dipendenti pubblici poco avvezzi alle esigenze della gente comune. Ma non solo. A maggio ha promosso una giornata di test a tappetto gratuiti e su base volontaria per tutta la popolazione di Borgosesia, mentre il 12 settembre ha ripetuto l’esperimento per tutti i bambini che si avviavano al rientro a scuola e per i loro genitori. Tiramani ha dimostrato così che non solo Zaia, ma anche il sindaco di un piccolo comune è in grado di fare i test a tappeto, segnando così il suo primo gol contro il governo Conte.

Durante il lockdown entra in conflitto col ministro Lucia Azzolina quando decide di istituire un servizio di baby-sitting per aiutare le coppie che dovevano rientrare a lavoro. La titolare del dicastero dell'Istruzione gli impedisce di usare le scuole del ministero e, allora, Tiramani porta avanti il suo progetto sfruttando i locali di proprietà comunale. E, così, il giovane leghista segna un altro gol a porta vuota, stavolto contro la Azzolina che non ne azzecca mai una.

Non contento il deputato-sindaco, in estate decide di fare concorrenza persino al governo attraverso il “bonus Valsesia”, ossia un bonus vacanze in salsa leghista per dare la possibilità a 100 fortunati turisti di ricevere 500 euro a persona da spendere nelle attività commerciali della Valle. Tiramani porta a casa il suo terzo gol contro il governo Conte, sempre nel rispetto della sua filosofia di vita che si racchiude nelle parole: “Borgosesia nel cuore”.

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