"Non è scontato". Parte la trattativa Renzi-Calenda

Renzi tenta Calenda: "Insieme possiamo fare il botto". Ma il leader di Azione è scettico: "Un accordo non è né scontato né banale, ci sono rapporti deteriorati nel tempo"

"Non è scontato". Parte la trattativa Renzi-Calenda

La rottura tra Partito democratico e Azione ha subito alimentato la tentazione di un terzo polo in asse con Italia Viva. Così Carlo Calenda si trova a un bivio: puntare tutto per correre in solitaria o percorrere la strada in compagnia dei renziani? Un dubbio che dovrà essere sciolto nei prossimi giorni, visto che il giorno di presentazione dei simboli e delle liste si avvicina sempre di più. E l'incubo di non superare la soglia di sbarramento del 3% a testa ha un peso notevole.

La tentazione di Renzi

Questa mattina è stato Matteo Renzi a tendere nuovamente la mano a Calenda, provando a tentarlo mostrandogli quella che reputa essere un'occasione ghiotta: "Insieme possiamo fare il botto". L'ex premier a Il Messaggero ha sottolineato che le idee in comune sono superiori rispetto alle divergenze tra i due. Da qui l'invito a un'esperienza politica condivisa, "senza primogeniture ma puntando al bene dell'Italia".

Come scritto da Pasquale Napolitano su ilGiornale in edicola oggi, tra le ipotesi ci sarebbe quella di una lista unica con Mara Carfagna come candidata premier. In tal senso il leader di Italia Viva è stato chiaro: "Se facciamo una lista unica ci sarà un solo front-runner. Se ne facciamo due, ce ne saranno due". Al momento non ci sarebbe stato un faccia a faccia, ma i contatti per far decollare il terzo polo hanno già preso il via.

Ipotesi terzo polo

Di certo Carlo Calenda non disdegna un'area in comune con Renzi, ma si sta mostrando più cauto e meno ottimista rispetto al possibile alleato. Un'impressione che ha dato anche nel corso dell'intervista a La Repubblica, nel corso della quale è emersa una frenata e una sorta di scetticismo: "Ci incontreremo per discuterne, perché un accordo tra di noi non è né scontato né banale. Con Renzi ci sono rapporti deteriorati nel tempo, ci unisce una consonanza programmatica e ci dividono alcune scelte".

Il leader di Azione tra una lista unica o liste in coalizione preferisce la seconda ipotesi. Al momento non è stato fissato un faccia a faccia con Renzi, ma un incontro tra i due potrebbe avvenire a stretto giro. Calenda vuole capire se ci sono i presupposti per intraprendere "un percorso che però sia netto". Non ha condiviso determinati passaggi politici (come la nascita del Conte bis) e non condivide alcune linee programmatiche: "Io ad esempio non sono per l'abolizione totale del reddito di cittadinanza".

La possibile leadership

Non va dimenticato che un'area del genere avrebbe come maggiori esponenti due personalità forti, che puntano molto sulla propria figura e tendono a personalizzare le questioni e le discussioni. Non a caso Calenda ha lanciato una frecciatina: "Ci ho litigato spesso perché è l'unica modalità con cui puoi ottenere qualcosa da lui, perché altrimenti te se magna a colazione".

Pronta la replica di Renzi, che ha assicurato di essere stato sempre disponibile "a non mettere il mio ego davanti alla politica". E ha risposto alla battuta di Calenda: "Io sto a dieta, non magno nessuno". "Se Carlo e gli amici di Azione non vogliono fare un percorso insieme, secondo me è un errore ma lo rispetterò", è la posizione di Renzi in merito all'ipotesi che alla fine Calenda possa correre da solo.

Calenda, intervistato a Morning news su Canale 5, ha avanzato la richiesta che "ci sia chiarezza sui temi". E non ha chiuso le porte a Renzi: "Una quadra si può trovare".

Ma ha chiesto di mettere da parte i personalismi: "I rapporti con Renzi sono stati conflittuali da quando facevo il ministro con lui. Oggi non si deve andare sul personale, non è un regolamento dei conti, dobbiamo governare il Paese".

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