Fiato alle trombe degli odiatori. Con l'avvicinarsi delle scadenze elettorali il clima politico da controverso passa a essere intimidatorio e minaccioso. La scena nel Lazio, malgrado a oggi la Regione sia ancora salda nelle mani del segretario del Pd Nicola Zingaretti, se la guadagna il suo fido assessore alla Sanità, Alessio D'Amato, che attacca il quotidiano romano il Tempo dopo che ha divulgato la notizia sull'indagine della Corte dei conti proprio su D'Amato.
L'allora consigliere regionale, eletto nelle file dei Comunisti italiani, avrebbe distratto 275mila euro dalla Fondazione Italia-Amazzonia onlus per dirottarli all'Associazione Rossoverde a supporto della propria campagna elettorale. Tuttavia D'Amato più che rispondere ai magistrati contabili sulla questione ha preferito con uno stratagemma attaccare frontalmente il Tempo attraverso la diffamazione della gestione sanitaria della clinica San Raffaele di Rocca di Papa, nei Castelli romani. La coincidenza che l'assessore non si è lasciato scappare risiede nel fatto che proprio ieri si teneva presso il Tar del Lazio la discussione sul futuro della struttura sanitaria che come quasi tutte le Rsa del territorio nazionale ha dovuto affrontare il dramma del Covid 19. D'Amato ha intenzione di revocare l'accreditamento di questa residenza a causa dei tanti pazienti fragili, ricoverati, contagiati e deceduti. A oggi tuttavia la controversia è ancora in piedi e il percorso lungo.
Ma la pioggia d'odio non si esaurisce qui. Già perché ogni accadimento sembra consono a stimolare accuse e diffamazioni che una certa sinistra, da anni oramai riversa contro il centrodestra, arricchendo di storie fatti di cronaca per seminare odio e fomentare lo scontro politico. E in questi ultimi giorni arrivando anche a utilizzare falsamente entrambi i due accusati dell'omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro, tutti e due con precedenti penali. A tal proposito il partito di Fratelli d'Italia ha dato mandato ai propri legali di procedere alla querela del sottosegretario piddino Alessia Morani per i ripetuti atti diffamatori ai danni del movimento e dei suoi iscritti. Tra le numerose falsità diffuse dal sottosegretario c'è la presunta candidatura nel comune di Fondi, in provincia di Latina, tra le file del partito della Meloni di un estremista candidato in altra lista e la diffusione di falsi profili Facebook di presunti simpatizzanti di Fratelli d'Italia inneggianti alla morte del giovane Willy Monteiro Duarte. «Risulta di estrema gravità che un membro del governo diffonda falsità e menzogne ai danni delle forze di opposizione, un atteggiamento che in qualsiasi democrazia avanzata porterebbe a un duro richiamo politico da parte del premier e dei vertici istituzionali.
Purtroppo riporta la nota di Fdi - constatato l'assenza di qualsivoglia intervento istituzionale di richiamo, il movimento politico Fratelli d'Italia si trova costretto a tutelare la propria immagine in sede giudiziaria». Non si esclude che fino al giorno del silenzio elettorale i cittadini assisteranno a una escalation di calunnie e discrediti riprovevoli.
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