La difesa di Conte sul caso sollevato dalle Iene che mette in discussione la legittimità del concorso per la nomina a professore ordinario, per ora, fa acqua da tutte le parti. Prima di entrare nel merito della famosa parcella intestata a Conte e al professor Alpa bisogna fare un passo indietro. Infatti nell'ottobre del 2018, con una lettera al quotidiano la Repubblica, il premier provava a negare rapporti con il professor Alpa, lo stesso che poi, nel 2002, sarebbe stato in commissione nel concorso per la cattedra a Caserta.
Solo coinquilini?
Conte nella missiva al quotidiano romano parla solo di una rapporto da "coinqulini" condividendo lo stesso "spazio" in uno studio guarda caso con la stessa segreteria e lo stesso numero di telefono. Conte aveva specificato che lo studio di Alpa si trovava al primo piano, mentre il suo al secondo. Eppure a quanto pare i rapporti tra il premier e Alpa sarebbero andati ben oltre la semplice condivisione di uno spazio. Conte sulle accuse de Le Iene ha provato già a difendersi prima della messa in onda del servizio parlando al photoAnsa 2019: "È una questione un po’ vecchia che si trascina da tempo, stanno rimestando sul mio concorso del 2002. Il professor Alpa viene perseguitato perché c’è stato questo concorso. Ho chiarito che mai c’è stato un conflitto di interessi, mai un’associazione professionale tra di noi, mai un conto corrente comune, in merito al concorso da professore ordinario, hanno deciso all’unanimità i 5 commissari. Vedrò il servizio, se necessario preciseremo ancora in piena trasparenza".
La parcella fumante
Forse proprio quella trasparenza ancora latita. Le Iene hanno infatti rinfrescato la memoria allo stesso Conte parlando della causa del 2002, nella quale Guido Alpa e Giuseppe Conte hanno entrambi difeso l’Autorità garante della privacy. Una causa per la quale, aveva tenuto a precisare Giuseppe Conte, per stroncare i dubbi su una eventuale comunanza di interessi economici tra i due, ognuno aveva fatturato per conto suo. E qui arriva il colpo di grazia delle Iene su Conte. Infatti spunta, come abbiamo già ricordato, la "parcella fumante" per la causa civile nella quale lo stesso Conte e il professor Alpa difesero il Garante per la privacy. Come si vede dall'immagine pubblicata, il documento è "su carta intestata a entrambi, con la richiesta di pagamento dell'intera cifra di 26.830,15 euro su un unico conto corrente di una filiale di Genova di Banca Intesa, il tutto firmato da entrambi, Guido Alpa e Giuseppe Conte". "È ancora possibile a questo punto sostenere, come ha fatto Giuseppe Conte nell'ultimo anno ai microfoni delle iene, che non vi fossero interessi economici in comune e che non vi fosse incompatibilità del professor Alpa nel giudicare Conte al concorso universitario? Il primo ministro ha mentito sul fatto che ognuno avesse fatturato per conto suo?", si domandano Le Iene. Domande del tutto legittime a cui lo stesso premier dovrà rispondere (e in fretta). E di fatto in questo contesto va sottolineata un'altra circostanza. Conte ha sempre negato rapporti professionali con il professor Alpa.
Il curriculum e lo studio
Ma nel suo curriculum la storia è del tutto diversa. Proprio Conte scrive di aver aperto, nel 2020, "con il prof. avv. Guido Alpa un nuovo studio legale dedicandosi al diritto civile, diritto societario e fallimentare". Uno studio a Roma, a via Cairoli, dislocato su due piani, in cui il giovane Conte occupava il piano superiore, uno studio che aveva in realtà un unico numero di telefono e una stessa segretaria, pagata da entrambi. Più che una coincidenza. Ma Conte continua sulla sulla sua linea: negare tutto, negare sempre. E sulla fattura unica nella causa del Garante risponde così: "È un progetto di parcella ma non una fattura unica. Io quella mia non la trovo, ma abbiamo sempre fatturato separatamente". Poi incalzato dalla Iena Monteleone aggiunge: "Quel progetto di parcella riguarda il primo grado. Io non ho incassato un euro.
Come mostra il documento il compenso è andato ad Alpa e non a me". Peccato che il progetto di Pracella riporti un solo Iban ma due firme: quella dello stesso Conte e quella di Alpa. La versione del premier convice davvero poco...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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