Il pubblico ministero di Verona ha chiesto il giudizio immediato per il consigliere comunale scaligero Andrea Bacciga, facente parte della maggioranza di centrodestra, in riferimento al saluto romano fatto durante il consiglio comunale del 26 luglio scorso rivolto alle attiviste di "Non una di meno" presenti in aula per difendere l'aborto libero e gratuito previsto dalla legge 194.
A Bacciga viene dunque contestata la violazione della legge Scelba, ovvero l'apologia di fascismo, ma il consigliere si è da subito difeso sostenendo di aver alzato il braccio semplicemente per salutare, negando che potesse trattarsi di una provocazione nei confronti delle femministe. All'epoca dei fatti, infatti, si spiegò: "Io stavo entrando, ho salutato in questa maniera qua delle persone con la mano destra, ma se è proibito salutare con la mano destra ditemelo […] se volete tagliarmi la mano destra fatelo".
La sua versione, però, non ha convinto il pm del capoluogo veneto, che ha chiesto per lui il giudizio
immediato per la violazione dell'articolo 5 della legge Scelba, che punisce con la reclusione fino a 3 anni "chiunque, partecipando a pubbliche riunioni, compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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