Sembra niente e invece è tutto. Nell'angosciosa cronaca social della malattia di Fedez, c'è un particolare apparentemente marginale che in realtà dà esattamente la misura dello strazio. Non sono gli occhi di Fedez, che pure ci fa male guardare da qualche giorno a questa parte perché sono rimasti vuoti, o meglio, pieni solo di spavento; non è la festa anticipata per il primo anno della piccola Vittoria (la ricorrenza era ieri ma già domenica, in previsione dell'intervento di Fedez, si sono messi tutti e quattro davanti alla torta: lui, la moglie Chiara Ferragni, la festeggiata e il piccolo Leone che ha appena compiuto quattro anni); non è neppure la notizia che ieri, al San Raffaele di Milano, il rapper ha iniziato il suo «percorso» per guarire da una malattia che è ancora un mistero ed è stato operato all'addome; e non è l'innaturale silenzio dei profili social dei due influencer. Quello che strazia sono quei due bambini al parco con zia Valentina (la sorella della loro mamma), spostati in una normalità apparente che non ha nulla di normale. Non perché in una giornata qualsiasi non possa capitare di trascorrere qualche ora con la zia. Ma perché ieri non era una giornata qualsiasi: Fedez era sotto i ferri, Chiara era in ospedale con lui e presumibilmente con gli altri parenti, il tempo dei Ferragnez era qualcosa di irrealmente sospeso. E quei due bambini tra scivoli, prati e selfie, con la giornata organizzata apposta perché stessero bene, perché non si accorgessero di nulla, perché non pensassero ad una vera assenza, gettavano paradossalmente ancora più nell'angoscia. Perché dover proteggere i figli da una cosa del genere, doverli tenere all'oscuro di una cosa del genere, è il peggiore degli incubi, e perché nell'infanzia di molti c'è stata una giornata in cui si è stati messi al riparo da qualcosa che si percepiva ma non si capiva. La zia, l'amica della mamma, la nonna... Nella vita degli adulti c'è sempre una giornata dalla quale mettere al riparo i bambini. E nella vita di molti bambini c'è il ricordo di quella giornata strana, con qualche adulto famigliare e gentile che però non è né tua mamma, né tuo papá. E ti comprano gelati e regali, ti fanno fare giri sui pony, ti sorridono anche più di quanto sarebbe necessario sorridere e va tutto bene, ma c'è qualcosa che non va. E sei al sicuro ma verso sera inizia a calarti dentro l'abbandono. Senza sapere perché.
«Fedez sarà a casa presto», ha detto sua moglie via social ringraziando tutti quelli che, dall'annuncio della malattia, hanno scritto per dimostrare solidarietà. Ma secondo i medici, i prossimi giorni saranno fondamentali per definire il quadro clinico del cantante. Fedez era speranzoso negli ultimi post, spiegava di aver sentito «la positività di un sacco di gente» e diceva che questo gli avrebbe dato forza. Mai quanta quella che gli danno i suoi figli. È per loro che vuol farcela. È per loro che si fa tutto, ed è sempre per loro che non si vuole nemmeno immaginare che qualcosa possa andare storto in questa maledetta disavventura. Tutto per loro.
Compreso organizzare un compleanno in anticipo quando non hai alcuna voglia di festeggiare, o organizzare una giornata al parco, mentre tu hai in mente le luci fredde di una sala operatoria, l'angoscia che ti schiaccia le palpebre e la voglia di affondare il naso nella piega morbida del loro piccolo collo. Forza Fedez!
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.