Fedez ultimo giapponese. Finta discesa in campo per promuovere l'album

Il cantante imita il Berlusconi del '94 e svela il bluff: una trovata per vendere più dischi

Screenshot da video backstage Che tempo che fa
Screenshot da video backstage Che tempo che fa

Era solo marketing. Nessuna discesa in campo, ma un'incursione nella politica per alzare le quotazioni del nuovo album, Disumano, in uscita il 26 novembre. Fedez ha giocato a fare il misterioso per qualche giorno, ora svela il trucco con un video che in realtà è tutta una parodia di Berlusconi e dei suoi discorsi.

Giacca, cravatta, un volpino fra le braccia, il rapper capovolge le celebri parole del Cavaliere: «L'Italia è il paese che amo. Qui ho le mie radici. Le mie speranze, i miei orizzonti, qui ho imparato da mio padre e dalla vita il mestiere di truffatore». E ancora: «Ho scelto di scendere in campo e frodare la cosa pubblica, perché non voglio vivere in un Paese civile, governato da forze mature e da uomini legati a doppio filo ad un passato di conquiste sindacali e diritti per tutti».

È lo spirito del '94 che viene stravolto e ridicolizzato, ma l'artista milanese non ha elaborato un progetto alternativo e l'acquisto di un dominio, Fedezelezioni2023.it, era stato solo l'antipasto di un perfido scherzo a beneficio del suo portafoglio e della sua debordante autostima.

«Il movimento si chiama Disumano - prosegue l'artista milanese - ed è possibile realizzare insieme un grande incubo: quello di un'Italia sempre più ingiusta, menefreghista verso chi ha bisogno. E che nelle recite di fine anno della Comunità europea ha il ruolo del cespuglio».

Discorsi imbevuti di sarcasmo e indirizzati ai soliti giornalisti che sarebbero caduti nella trappola: «È stato difficilissimo stare zitti una settimana - afferma ora Federico Lucia - il dominio scadeva a novembre 2022, quindi sarebbe bastato fare una piccola ricerca ai giornalisti per capire che era una str... Ma io credo che questa grande trollata la dica lunga sullo stato di salute del giornalismo italiano, perché nonostante tutti fossero consci che fosse una trollata, per loro era più importante fare finta che fosse vero».

Così il cantante pesca tre piccioni in un colpo solo: lancia il suo ultimo lavoro, dà voce al suo storico e viscerale antiberlusconismo, esprime il suo disprezzo per il quinto potere. Inarrestabile, Fedez annuncia un altro passo: «Ho preparato una serie di cartelloni elettorali che vedrete in giro per l'Italia che sono fra i più grotteschi, di cattivo gusto, squallidi e disumani che abbiate mai visto in questo Paese, ma non così lontani dalla realtà».

Insomma, la trovata vuole essere una provocazione e mostrare la pochezza dell'informazione e dell'offerta elettorale, oltre a fare il verso al Cavaliere.

Peraltro tutti i giornali avevano posto la domanda giusta: ci sarà un Fedez candidato o solo un nuovo cd? Lui è un cantante che non disdegna il dibattito e la rissa con i leader politici. Meglio se di centrodestra, ma non solo. Si è accapigliato più di una volta con Salvini e pure con Renzi, ha guidato le proteste di piazza contro l' affossamento del ddl Zan, ha polemizzato con la Rai denunciando un tentativo di censura e arrivando a pubblicare una sua telefonata con un dirigente di viale Mazzini.

Quindi, quando è uscita la notizia dell'acquisto del dominio, molti hanno fatto due più due: dopo tutte quelle requisitorie contro i big, Fedez sembrava pronto a battersi in prima persona. E a capitalizzare il consenso guadagnato in questi anni e condensato in due numeri: i 13 milioni di follower che lo seguono. Invece no, era un bluff e un modo, riuscito, per far parlare di sè.

L'ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris applaude: «Il

progetto disumano nel paese della normale devianza mi sembra piuttosto interessante, paese in cui i normali li fanno passare per sovversivi e i deviati diventano normali». Sarà. Le ossessioni del cantante sono sempre le stesse.

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