Turco arrestato per terrorismo

Fermato a Milano dalla polizia

Turco arrestato per terrorismo
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È ritenuto legato a un gruppo che ha commesso reati terroristici in Europa, in particolare a Berlino, il cittadino turco di 38 anni, residente in Italia, arrestato nei giorni scorsi nel centro di Milano. Aveva appena mangiato una pizza nei pressi di piazza Duomo quando è stato intercettato dalla polizia. Efe Kantin, questo il suo nome, è cognato di Baris Boyun, ritenuto un pericoloso boss della mafia turca in carcere dal maggio dell'anno scorso su ordine della magistratura milanese e già a processo davanti alla Corte d'Assise. È accusato di associazione per delinquere aggravata anche dalla transnazionalità, finalizzata alla commissione di una serie di reati tra cui la detenzione e il porto abusivo di armi, traffico internazionale di armi, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, omicidi, stragi e altro. L'ordinanza di misura cautelare è stata eseguita della polizia di Milano, su delega della Procura di Milano, Sezione Distrettuale Antiterrorismo.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Kantin era giunto in Italia clandestinamente nel maggio del 2024 a bordo di un tir per garantire l'operatività dell'organizzazione dopo l'arresto del boss Boyun. Era lui a portare in carcere i pizzini con le informazioni sulle attività dell'organizzazione, uscendo con le indicazioni fornite da Boyun. Questo prima che il boss fosse messo in regime di 41bis. Tutto documentato da intercettazioni ambientali in carcere, anche la consegna dei pizzini. Sempre grazie alle intercettazioni effettuate mentre Boyun era ai domiciliari per possesso di armi a Crotone, la polizia turca - allertata da quella italiana - è riuscita a sventare l'attentato a una fabbrica di alluminio in Turchia, organizzato per colpire un gruppo criminale rivale.

L'organizzazione è accusata anche dell'omicidio di un altro turco, Veysel Erol, ucciso a Berlino il 10 marzo del 2024. Si sospetta che progettasse un attentato ai danni di una catena di ristoranti di lusso in Turchia, che gestisse un traffico di droga e di armi e favorisse l'immigrazione clandestina attraverso la rotta balcanica.

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