L'entusiasmo dei ventimila sostenitori di Donald Trump presenti alla Capital Arena di Washington Dc per seguire l'inauguration day esplode appena il presidente termina il suo giuramento. Nel palazzetto avviene una vera e propria standing ovation con applausi, pianti di gioia, urla e si alza il coro «Usa, Usa, Usa!». In una Washington gelata con meno tredici gradi di minima, già dalle quattro di mattina fuori dal palazzetto dello sport in cui è stata spostato il pubblico a causa del freddo per assistere al giuramento del presidente, si è formata una lunga coda. La scena avvenuta domenica per il rally del movimento Make America Great Again si è ripetuta ieri con decine di migliaia di supporter di Trump che non sono riusciti a entrare. Chi ce l'ha fatta si ritiene un privilegiato e, appena superati i rigorosi controlli, sono numerose le scene di giubilo con persone che si abbracciano e si danno il cinque in segno di gioia.
Entrati nel palazzetto l'atmosfera è elettrica, dove si trova il campo di gioco di basket è stato allestito un podio in cui nel pomeriggio è intervenuto Donald Trump con un discorso dopo il suo insediamento. Il colore prevalente è il rosso repubblicano grazie ai cappellini e alle felpe con la scritta Make America Great Again, è il popolo di Trump che vede caratteri messianici nel proprio leader.
Quando sui maxi schermi del palazzetto iniziano a trasmettere le immagini della cerimonia di giuramento il pubblico si scalda. Man mano che scorrono le immagini delle personalità che entrano nella sala del giuramento, le reazioni del pubblico rappresentano un termometro del sentimento del mondo trumpiano. Quando compaiono Joe Biden e Kamala Harris dal pubblico di alza un coro fischi, lo stesso avviene con gli altri leader democratici da Barack Obama a Hillary e Bill Clinton. Ma il pubblico non è tenero nemmeno con figure storiche del Partito Repubblicano, segno di come Donald Trump ne abbia cambiato nel profondo l'identità e il sentimento con il momento Maga. I fischi maggiori sono per l'ex vicepresidente Mike Pence che ha rotto con Donald Trump, al pubblico non sfugge la cravatta blu (colore dei democratici) indossata dall'ex vicepresidente. L'arena si divide invece quando entra George W. Bush, c'è chi lo fischia e chi invece lo applaude. Sebbene Bush non si sia mai schierato contro Trump come fatto da Pence, non ha però nemmeno sostenuto il neo presidente. Gli applausi più consistenti sono invece riservati per gli esponenti del mondo trumpiano a cominciare dal nuovo vicepresidente JD Vance. Lo stesso entusiasmo è riservato alla famiglia Trump, in particolare al nipote Barron.
Quando inizia a parlare il Presidente degli Stati Uniti il suo discorso è interrotto da continui applausi e standing ovation. «La mia vita è stata salvata per una ragione: make America Great Again» scandisce Trump e tutto il palazzetto si alza in piedi. Lo stesso avviene quando Trump invoca una «Rivoluzione del senso comune» e di voler cancellare il Green Deal aumentando le perforazioni. Tutti in piedi anche quando dichiara che ci sono solo due generi «uomini e donne», una signora al nostro fianco scoppia a piangere «tutto questo è epico, epico!».
Terminata la cerimonia di giuramento, l'evento alla Capital Arena continua fino al tardo pomeriggio con una serie di discorsi di alcuni dei principali esponenti del mondo politico, culturale, imprenditoriale repubblicano (tra cui Elon Musk) prima dell'arrivo di Donald Trump. «In quanti pensano che questo sia il giorno più bello della propria vita?» chiede un parlamentare nel suo intervento e una parte consistente della platea alza la mano.
Nonostante i suoi sostenitori lo abbiano già ascoltato al rally di domenica e nei suoi discorsi all'Inauguration Day, quando entra nel palazzetto è un vero e proprio tripudio. È la forza di Donald Trump, o lo ami o lo odi, e qui il sentimento è di amore incondizionato nei suoi confronti.
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