Fiducia sul Cura Italia, il centrodestra tuona: "Collaborazione? Una farsa"

Il governo blinda il decreto Cura Italia con la fiducia. Il centrodestra attacca: "Nessuna intenzione a collaborare di fronte alle nostre proposte costruttive"

Fiducia sul Cura Italia, il centrodestra tuona: "Collaborazione? Una farsa"

Il governo blinda il Cura Italia. Domani il decreto arriverà al Senato per la discussione generale, ma l'esecutivo è pronto a porre la questione di fiducia, che dovrebbe essere votata entro la tarda mattinata di giovedì.

Subito Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno fatto sapere che non voteranno "no". Il centrodestra ha lamentato ancora una volta l'indisponibilità dei partiti di maggioranza al confronto e per questo si opporrà in Senato. "Ieri il presidente Conte non ha mai citato il centrodestra. Noi vogliamo capire se l'appello del capo dello Stato è caduto nel vuoto. Non abbiamo visto da parte del governo l'intenzione di collaborare di fronte alle nostre proposte costruttive. Da parte nostra c'è sempre stato e ci sarà la volontà di collaborare. Da parte del governo, invece, non c'è nessuna voglia di dialogare e di trovare accordo con il centrodestra", ha dichiarato il vicepresidente Forza Italia, Antonio Tajani.

Sulla stessa linea anche la leader di Fratelli d'Italia. "Con l'apposizione della fiducia sul decreto Cura Italia viene definitivamente smascherata la farsa della presunta volontà di condivisione da parte del governo Conte - ha tuonato Giorgia Meloni -. Mi chiedo a cosa siano servite ore e ore di riunione con le opposizioni se la maggioranza aveva in mente di blindare il provvedimento. Evidentemente Conte non è in grado di mettere d'accordo la sua litigiosa maggioranza e preferisce sbarrare la strada alle tante proposte migliorative che avevamo predisposto. Noi abbiamo la coscienza a posto perché dall'inizio abbiamo fatto del nostro meglio per dare una mano, ma dispiace vedere cestinato il nostro contributo. Niente polemiche, giudicheranno gli italiani".

La Lega si aspettava la fiducia al Cura Italia, ma il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo ha spiegato all'Agi che "non faremo nessun ostruzionismo", perché comunque si tratta di misure che servono al Paese in questa fase di emergenza. "Rimarchiamo che siamo insoddisfatti e che sono misure assolutamente insufficienti", ha aggiunto sottolineando come non ci sia stata "nessuna apertura sulle nostre richieste e nessuna soddisfazione sui nostri emendamenti": è la prova "che non ci sono i presupposti per la collaborazione".

Dopo lo stallo registrato in commissione Bilancio, a causa della mole di emendamenti e di alcuni nodi interni alla maggioranza, nel pomeriggio sono iniziate le votazioni. Ma dal governo non è giunta l'attesa apertura alle richieste delle opposizioni: tutti gli emendamenti del centrodestra sono stati respinti.

I lavori dovrebbero terminare questa notte o al massimo domani mattina e subito dopo il decreto, che accorpa tutti i primi provvedimenti sull'emergenza coronavirus varati dal governo, approderà in Senato per la discussione generale. Giovedì l'esecutivo porrà la fiducia su un maxiemendamento.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica