"Il figlio di Poletti fu infangato". E un pensionato finisce indagato

Insulti a Poletti junior sui social network. Perquisizioni a casa di un 65enne milanese

"Il figlio di Poletti fu infangato". E un pensionato finisce indagato

Un pensionato di 65 anni, che vive a Milano, è finito nei guai per gli attacchi a Manuel Poletti. Gli inquirenti credono che sia l'autore delle minacce e delle frasi diffamatorie pubblicate su Facebook nei confronti del figlio del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, dopo lo scandalo sulla sua carriera lampo nelle cooperative rosse anche grazie ai fondi pubblici. Adesso l'anziano dovrà rispondere a un giudice per aver minacciato e infangato il figlio del ministro.

Nei giorni scorsi, sulle pagine del Giornale, Paolo Bracalini aveva ricostruito che Manuel Poletti "si è inserito bene nel mondo del lavoro, traducendo la sua passione per il giornalismo in una brillante carriera, già direttore poco più che trentenne". E lo ha fatto grazie ai soldi pubblici. "Io mi sporco anche le mani - prova a difendersi - mio padre non c'entra nulla con quei soldi". Eppure prima il figlio di Giuliano Poletti, ex segretario del Pci di Imola e poi consigliere Pds alla Provincia di Bologna, viene preso dall'Unità come corrispondente da Imola. Poi viene catapultato nel mondo delle coop rosse per le quali guida alcuni settimanali locali controllati dalla Legacoop. La Media Romagna soc.coop., di cui Manuel è presidente, edita SetteSereQui. Il giornale, il cui direttore è lui stesso Manuel Poletti, è nato dalla fusione di tre precedenti testate della provincia di Ravenna e si becca i contributi pubblici all'editoria. Nel 2015 ha intascato 191mila euro, nel 2014 197mila e nel 2013 133mila. "Più di mezzo milione di euro in tre anni", come fa notare Bracalini.

La storia di Poletti junior aveva sollevato un forte scandalo in tutto il Paese che è anche sfociato in violenti insulti sui social network. Ora i carabinieri del nucleo investigativo di Ravenna, affiancati dai militari milanesi, hanno perquisito l'abitazione del 65enne che risultata indagato per l'ipotesi di reato di minacce e diffamazione. Le indagini sono state coordinate dalla procura di Forlì e affidate al sostituto procuratore Lucia Spirito. Dalla perquisizione è emerso che il profilo Facebook usato per pubblicare i post di minaccia e diffamazione è in uso all'uomo.

Tutto il materiale informatico trovato è stato sequestrato e messo a disposizione della sezione informatica dei carabinieri di Milano. "Ringrazio di cuore le forze dell'ordine", ha commentato sulla sua pagina Facebook Manuel Poletti.

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