“Via il nome di mio padre ai circoli del Pd”. Arriva, sui social, la dura accusa del figlio di Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore ucciso nel 2010 a Pollica, nel salernitano, contro la candidatura al parlamento di Franco Alfieri.
La presenza di Alfieri tra i candidati Pd ha fatto arrabbiare Antonio Vassallo, il figlio di Angelo, il sindaco-pescatore trucidato (da una mano rimasta ancora ignota) nel settembre del 2010 nella sua Pollica. In un lungo post su Facebook, Vassallo junior, rievocando inchieste giudiziarie e fatti di recente cronaca politica, ha chiesto ai democratici – senza nemmeno troppi giri di parole - di non associare più il nome di suo padre al Partito.
“Qualche mese fa, i giornali locali preannunciarono la possibilità di una candidatura di Alfieri come esponente Pd alla Camera dei Deputati – ha scritto, dopo una lunga premessa, Vassallo -, supportata vivamente dalla segreteria regionale Pd e dal governatore della Campania Vincenzo De Luca. Sempre più indignati dall’ascesa al potere di un personaggio discutibile come il succitato e del tutto in disaccordo con la possibilità che egli possa diventare un rappresentante e tutore del nostro territorio, noi familiari ci sentiamo sempre più distanti dalle scelte di questo partito e attraverso questo post chiedo a nome della mia famiglia, di non associare più il nome di mio padre al partito, cambiando gentilmente – chiosa Antonio Vassallo - anche la denominazione dei circoli a lui dedicati con l’augurio che la memoria non venga solo affissa ma praticata tutti i giorni, in maniera tale che possa non ridursi ad un’inutile nostalgia”.
La replica di Alfieri, come riporta
Il Mattino, è netta: “Mai indagato per quell’inchiesta, quindi mai prescritto. Di Angelo non ero solo collega di partito ma amico e sono stato più volte a casa sua a pranzo e a cena. La famiglia, questo, dovrebbe ricordarlo”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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