Figliuolo ottimista: "Inizia la discesa". E dopo tre mesi ora calano i positivi

Contagi e ricoveri in diminuzione, ma più bimbi in ospedale. Gli infetti attuali sono scesi di 25mila: non accadeva da ottobre. Il generale: "Omicron al plateau". Sono tutti No vax i 25 pazienti in Fiera

Figliuolo ottimista: "Inizia la discesa". E dopo tre mesi ora calano i positivi

«Buone notizie, sembra che siamo arrivati al plateau della curva per quanto riguarda Omicron per cui si sta andando in discesa, speriamo che questo sia il trend consolidato. Negli ultimi due giorni anche in Lombardia il numero degli ingressi in ospedale è inferiore al numero dei dimessi, questo fa ben sperare». Il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all'emergenza Covid, proprio ieri ha fatto un sopralluogo in Lombardia, prima a Gallarate, dove l'ex caserma dell'Aeronautica Militare è stata trasformata in un grande centro vaccinale e per i tamponi, poi al centro vaccinale pediatrico realizzato nella stessa struttura che ospita anche l'ospedale in Fiera a Milano. É da lì che Figliulo, con il responsabile della campagna vaccinale in Lombardia Guido Bertolaso, lancia il monito: «Le doti dolenti ci sono. Ora qui sono ricoverate in terapia intensiva 25 persone, tutte non vaccinate. Ci tenevo a dirlo, spero che chi ancora esita capisca questo messaggio, è davvero molto importante vaccinarsi». Ieri l'Italia registrava 2,7 milioni di positivi, 25mila in meno rispetto al giorno prima. La campagna «va avanti secondo i ritmi prefigurati, abbiamo superato l'87,2% di persone totalmente vaccinate, siamo a 30,3 milioni di booster o richiami su una possibile platea di 39,5. Questo ha alzato una buona barriera contro la variante Omicron. L'Italia sta facendo molto bene, siamo visti anche a livello internazionale come un punto di riferimento, siamo un benchmark. Bertolaso anticipa che arriverà «probabilmente» a febbraio in Lombardia anche il nuovo Novavax, ma «come già succede per Pfizer e Moderna non si potrà scegliere».Insieme spingono l'acceleratore sulle vaccinazioni per i bambini, «la Lombarda ha raggiunto oltre il 33% di prime dosi su una media nazionale del 28,5 - fa i conti Figliuolo -, ora è seconda solo a Puglia e Calabria. Dobbiamo spingere». La Lombardia lo farà «anche rivedendo dalla prossima settimana tempi e spazi disponibili, come anticipa Bertolaso: «Apriremo di più i centri fino a mezzanotte invece che la mattina, quando i bimbi sono a scuola e i genitori lavorano, e il prossimo sarà il primo weekend con tutti i centri vaccinali della Lombardia aperti senza bisogno di prenotazione per i bambini. Sono la nostra priorità e vogliamo che le famiglie vengano quando sono più libere». Sul green pass senza scadenza per chi ha il booster e sulla revisione delle regole per le quarantene nella scuola Figliuolo specifica che «le norme sono fatte in un preciso momento, poi tutto può essere adeguato in funzione della circolazione del virus. C'è un tavolo tecnico a guida Ministero della Salute e daremo presto delle risposte di buonsenso a tutte queste richieste».

Secondo un'elaborazione della Società italiana di pediatria su dati dell'Istituto superiore di sanità solo il 7% dei 3,6 milioni di bambini italiani tra i 5 e 11 anni ha completato il ciclo con due dosi e il 27% ha fatto la prima. La crescita del tasso di incidenza sta rallentando «in tutte le fasce d'età tranne che nei bambini - avverte la presidente Sip Annamaria Staiano -. Nell'ultima settimana ci sono state circa 400 ospedalizzazioni tra 5 e 11 anni sui 835 della fascia 0-19». Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) calcola invece che a livello giornalieri la percentuale di posti occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri di area non critica è ferma al 30% in Italia ma cresce in 11 regioni o province autonome: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Bolzano, Trento, Sardegna, Sicilia, Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia. Cala in Lombardia, Marche, Toscana. Stabile in Basilicata, Calabria, Molise, Piemonte, Puglia, Umbria, Veneto.

E in Lombardia da ieri chi si vaccina è obbligato a presentare anche la carta d'identità. «Purtroppo - spiega Bertolaso - abbiamo rilevato dei furbi che si presentavano con tessera sanitaria non loro», per far ottenere un green pass ai no vax.

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