Fine del feudalesimo: William rinuncia ai privilegi in Cornovaglia

Gli abitanti del Ducato non dovranno più pagare un affitto al principe: solo quest'anno 23,5 milioni

Fine del feudalesimo: William rinuncia ai privilegi in  Cornovaglia
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È una specie di Canto di Natale, una quasi favola di dickensiana memoria. Un po' per l'ambientazione, tutta britannica, un po' perché, anche se il suo protagonista non somiglia a Ebenezer Scrooge, la storia parla pur sempre di soldi. E, insomma, il principe William non sarà tirchio, come si diceva fosse la sua adorata nonna, Elisabetta II, però i suoi guadagni sono ingenti, anche quelli che derivano dal privilegio; e si sa, che a nulla è tanto difficile rinunciare, quanto ai privilegi... E il privilegio in questione è il diritto feudale che il principe William esercita sul Ducato di Cornovaglia, ereditato dal padre Carlo quando è diventato Re. La buona notizia della favola è che, appunto, il principe ha deciso di rinunciare a questo diritto, o meglio, a quasi tutto questo diritto: d'ora in poi gli abitanti del Ducato potranno comprare la casa in cui abitano e il terreno su cui è edificata e non dovranno più pagare un affitto al principe, come sono costretti a fare dal 1337, quando il Ducato fu istituito.

Ora, che un privilegio feudale decada, all'alba del 2025, può sembrare incredibile; eppure è realtà, di più: è una realtà conquistata a fatica, perché è stato solo grazie alle pressioni dell'ultimo governo conservatore e del nuovo governo laburista di Keir Starmer che il principe William ha rinunciato a una fonte di guadagno tanto comoda. Perché le restrizioni su quelle zone dell'isola sono antiche, ma le sterline che fruttano all'erede al trono sono nuovissime e, fino ad ora, sono andate a formare parte del tesoretto del Ducato: solo quest'anno, 23 milioni e mezzo.

C'è però un quasi. La «rinuncia» di William riguarda solo le aree del parco nazionale di Dartmoor e del villaggio di Newton St Loe; mentre il principe manterrà ancora le royalties sulle isole Scilly, al largo della costa della Cornovaglia. Da secoli, gli abitanti di queste località non possiedono le loro case ma sono loro concesse in leasing, come le auto aziendali: un benefit da parte della Corona, a cui devono versare un affitto annuale, oltre a un canone al momento di rinnovare il leasing. Ora, tutto ciò finirà, tranne appunto alle Scilly, dove però il principe vorrebbe estendere la durata dei contratti di leasing a 999 anni, quasi per sempre.

È un po' tutto un quasi, questa quasi favola: il feudalesimo è quasi finito, la proprietà è quasi tua, il principe sta quasi modernizzando la monarchia... Del resto, la Gran Bretagna era quasi in Europa, ma poi ci ha ripensato... Nessuno come gli inglesi è capace di trasformare una tradizione, perfino la più deprecabile, in motivo d'orgoglio e in pilastro identitario. Ne sono capaci così bene che, quando una di queste tradizioni crolla, finalmente, sotto il peso della sua iniquità, viene quasi (sempre quasi...) da rimpiangerla.

Ovviamente questo non succederà agli abitanti del Ducato, che non verseranno più l'antico e odioso obolo. Resta però ancora il fatto che, su quelle terre, chi muore senza eredi lascia tutto al Duca: si chiama «bona vacantia» ed è la prova, una volta di più, che pecunia non olet. Anche a Natale.

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