Tiziana Paolocci
Le strade di Firenze che diventano un circuito da corsa per un inseguimento tra famiglie rom e uno scooterista italiano che ne paga le conseguenze, finendo in gravissime condizioni in ospedale.
Ieri è successo il finimondo alla periferia di Firenze, in zona Isolotto. Sono le 12.30 quando nei pressi del supermercato Esselunga uno zingaro, 58 anni, residente nel campo del Poderaccio, incontra il suocero, che vuole spiegazioni sul perché abbia abbandonato la figlia. Il chiarimento diventa ben presto una lite. Il primo entra in macchina e fugge, inseguito dall'anziano e dai suoi parenti. Qualcuno in zona sente colpi di arma da fuoco e avverte subito i carabinieri. Ma gli investigatori non trovano nessun riscontro di una sparatoria, nessun proiettile sull'asfalto. Non è chiaro, quindi, se gli zingari si siano disfatti dell'arma, se abbiano usato una scacciacani o se gli abitanti del quartiere abbiano scambiato quel rumore con i botti di pneumatici delle vetture coinvolte in una folle carambola. L'auto del cinquantottenne, infatti, poco dopo si schianta contro alcune auto parcheggiate.
«Ero in macchina con i miei figli e stavamo tornavamo dal supermercato Esselunga - racconta uno degli automobilisti coinvolti -. Ero fermo al semaforo, accanto a me avevo una macchina dei carabinieri. Poi improvvisamente abbiamo sentito dei rumori alle nostre spalle e ci hanno tamponato. Anche un motorino in coda è stato preso in pieno». Lo scooter, un Sh guidato da un ventinovenne fiorentino, vola in aria e finisce diversi metri più in là sull'asfalto. Il giovane, immediatamente soccorso, viene ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Careggi.
L'auto dello zingaro fuggiasco, invece, finisce dentro una siepe e si incendiata. Lui rimane lievemente ferito e viene portato all'ospedale Torregalli, dove si è piantonato.
«Sono sconcertato - commenta il sindaco Dario Nardella -. È un fatto inaccettabile. Siamo al fianco del ragazzo nostro concittadino ferito e della sua famiglia. Mentre ringrazio le forze dell'ordine che hanno agito con straordinaria professionalità e hanno subito assicurato alla giustizia i responsabili, rivolgo un appello al ministro guardasigilli perché sia assicurata la certezza della pena e chi ha sbagliato paghi fino all'ultimo giorno. Vogliamo giustizia, senza sconti».
Altri tre rom, oltre al piantonato, alla fine vengono arrestati.
Ma ci sono lati della vicenda ancora da chiarire e la Procura di Firenze ha rivolto un appello alle persone che hanno assistito all'inseguimento e al successivo incidente stradale in via Canova, invitandole a recarsi nelle caserme dei carabinieri di Legnaia e Borgo Ognissanti per fornire la loro testimonianza.
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