Fisco, la ricetta azzurra: "Così due stipendi in più"

Nel progetto di riforma 3 nuovi scaglioni Irpef. Giacomoni: la ricchezza va creata, non punita

Fisco, la ricetta azzurra: "Così due stipendi in più"

È come se nelle tasche degli italiani arrivassero la quattordicesima e persino la quindicesima. Due mensilità in più di stipendio fanno davvero comodo alle tasche dei contribuenti vessati e tartassati oltre misura. E Forza Italia riassume così la riforma del fisco che ha presentato ieri e che diventerà nei prossimi giorni argomento di dibattito all'interno della maggioranza che sostiene il governo Draghi.

Al tema fiscale Forza Italia tiene particolarmente. «Ci abbiamo convintamente costruito la nostra identità più profonda e solida - conferma il parlamentare azzurro Alessandro Cattaneo -. In Italia si pagano troppe tasse e, dopo la crisi economica seguita alla pandemia, sono necessari uno snellimento e una semplificazione del quadro fiscale perché si possa ripartire. Abbiamo predisposto un documento elaborato congiuntamente tra i nostri gruppi parlamentari alla Camera e al Senato che depositeremo nelle commissioni Finanze. In questa sede cercheremo poi di arrivare a un accordo di riforma fiscale che è tra le priorità del governo Draghi, oltre che di Forza Italia». «E un lavoro per noi decisivo - aggiunge il deputato ed ex sindaco di Pavia - per avere un fisco che aiuti a creare ricchezza. Con noi non ci saranno mai patrimoniali, tasse di successione o sulla casa, né un aumento della tassazione complessiva. Proponiamo una flat tax per il ceto medio, una fascia di cittadini pari al 13% degli italiani che paga il 60% delle tasse. Queste risorse vanno liberate, perché solo così il Pil del Paese può ripartire. Abbiamo quindi predisposto un articolata riforma dell'Irpef che prevede tre scaglioni, del 15, del 23 e del 33%, il che consentirebbe di dare due mensilità in più agli italiani».

«L'aumento della pressione fiscale nei confronti delle imprese - aggiunge il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani - ha gravi conseguenze come la riduzione del gettito nelle casse dello Stato perché poi le aziende fuggono dal Paese». L'europarlamentare poi ricorda che anche la riforma dovrà armonizzarsi con una regolamentazione fiscale a livello di Unione europea che preveda, tra l'altro una tassazione equa per le grandi multinazionali.

«Dal '94 la stella polare di Forza Italia è meno tasse per tutti - ricorda il deputato azzurro Sestino Giacomoni - per creare ricchezza e posti di lavoro. Solo con il governo Berlusconi nel 2005 la pressione fiscale è scesa sotto il 40%, al 39,1%. Nel 2013 con il governo Letta è salita al 43,6%. Questa è la differenza tra noi e la sinistra: noi vogliamo creare ricchezza, loro la vogliono solo redistribuire, noi vogliamo la flat tax, loro la progressività; noi vogliamo patrimonializzare le imprese, loro vogliono la patrimoniale».

A rendere completa e globale la riforma si aggiunge anche l'attenzione per la giustizia tributaria. Altra pesante anomalia del sistema Italia. «I cittadini, laddove acclarata la propria posizione di ragione rispetto al'Agenzia delle entrate - ricorda Claudia Porchietto, vicepresidente dei deputati azzurri -, devono poterne trarre certezze già dal primo grado di giudizio, senza ulteriori costi e tempistiche per ulteriori ricorsi.

Le imprese spesso sono restie nell'investire in Italia non solo per le tasse che sono troppo alte ma anche per la complessità e gli oneri necessari per dimostrare la propria ragione di fonte ai tratti inquisitori che la giustizia tributaria spesso assume».

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