Fisco, slitta la cancellazione del nuovo redditometro

In Senato si tratta ancora sulle misure pro-balneari. La commissione Bilancio esamina il decreto Coesione

Fisco, slitta la cancellazione del nuovo redditometro
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Per il redditometro e i balneari la partita è ancora aperta. C'è speranza per le due battaglie condotte rispettivamente da Forza Italia e Lega che già prima delle elezioni europee del 9 giugno avevano provato a far passare. Le due proposte infatti saranno trasformate in ordini del giorno. Procediamo con ordine. Dopo la sospensione di ieri in commissione Bilancio al Senato, oggi alle 9 riprendono i lavori del decreto Coesione per concludere il voto degli oltre 700 emendamenti presentati. Tra le proposte accantonate al Dl restano appunto quella della Lega sui balneari e quella di Forza Italia sull'abolizione della legge sul redditometro. Un iter criticato in primis dal Quirinale e poi dal Governo attraverso le parole del ministro Raffaele Fitto che, la scorsa settimana, aveva evidenziato ai senatori dei due partiti l'inopportunità di inserire norme estranee rispetto alla materia nel testo del decreto legge Coesione.

Tuttavia, ieri in commissione è arrivato un raggio di speranza. In avvio di seduta il sottosegretario all'Economia, Federico Freni, ha lanciato un segnale di apertura agli azzurri: «Le istanze di Fi sono ampiamente condivise e saranno valorizzate dal Governo in un prossimo provvedimento normativo. D'altronde il redditometro è uno strumento non più utilizzato da anni che nessuno ha intenzione di utilizzare. Il viceministro Leo, il ministro Giorgetti e tutta la maggioranza sono al lavoro per rispondere in modo concreto e operativo alle esigenze dei contribuenti con la serietà che sempre ha caratterizzato questo Governo».

Il veicolo potrebbe essere il nuovo schema di decreto legislativo attuativo della delega fiscale, correttivo del concordato preventivo, atteso sul tavolo del Consiglio dei ministri di domani. La soluzione ipotizzata da Freni è piaciuta al presidente di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, che potrebbe fare un passo indietro: l'emendamento infatti va verso la trasformazione in un ordine del giorno. «La cosa si è evoluta nel senso da noi auspicato», ha commentato Gasparri. «Abbiamo presentato un emendamento per sottolineare un'esigenza prioritaria per Forza Italia. Il sottosegretario Freni già ci ha dato una risposta riconoscendo l'impegno di Fi e la volontà del Governo».

Più complicata la partita legata ai balneari. L'emendamento leghista, primo firmatario il capogruppo a Palazzo Madama, Massimiliano Romeo, difende la mappatura delle spiagge libere e di quelle in concessione condotta dal Governo, stabilisce che gli indennizzi ai concessionari uscenti saranno a carico dei concessionari subentranti in caso di gara e prevede il diritto di prelazione, ossia la possibilità, per i titolari di concessione, di manifestare l'interesse a proseguire prima della scadenza.

La stessa proposta di modifica, al momento accantonata, infatti è stata presentata dal Carroccio al decreto Agricoltura. La conclusione dell'esame in commissione era attesa per domani sera, ma non si escludono ulteriori slittamenti.

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