Matteo Salvini è preoccupato dal numero degli sbarchi sulle coste italiane e chiede al ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, di intervenire oppure di lasciare spazio a chi è in grado di farlo.
E ha ragione, perché i dati parlano chiaro: nel periodo tra gennaio e il 2 agosto di quest'anno, stando a quanto riportato sul sito del Viminale, sono arrivati sulle coste italiane 29.461 migranti, a fronte dei 14.406 del 2020 e dei 3.920 del 2019, anno in cui il leader della Lega ricopriva il ruolo della collega.
La situazione di instabilità politica tunisina e il pull factor attivato dalla presenza delle navi Ong di fronte alle coste libiche, sta portando in Italia migliaia di clandestini. I Servizi avvertono che solo dalla Tunisia ne starebbero per partire almeno 30mila.
«Il numero di sbarchi che si sta verificando in questo periodo post Covid - ha detto ieri Salvini in un'intervista a Skytg24- non ha precedenza negli ultimi anni. Neanche con Alfano si erano registrati così tanti arrivi a luglio. Io dico che non è possibile far sbarcare immigrati da Paesi in cui la vaccinazione non esiste perché nel continente africano, purtroppo, sono vaccinati solo 2 cittadini su 100. Quindi è un problema economico, ma anche sanitario». A questo si aggiunge che hotspot e centri di accoglienza italiani sono stracolmi di ospiti, così come le navi quarantena ormeggiate di fronte all'isola di Lampedusa. I trasferimenti verso il continente avvengono spesso su traghetti di linea, su cui viaggiano anche turisti e residenti, che rischiano il contagio. E ciò che è più assurdo è che agli stranieri vengono riservati trattamenti di favore, che sottolineano una discrepanza con ciò che viene prospettato agli italiani, sottoposti da tempo a dure restrizioni. Come riportato in un'ordinanza della Questura di Roma, ad esempio, 25 immigrati saranno trasferiti oggi presso l'hotel Sheraton Parco dei Medici della Capitale, un resort a 4 stelle, con piscina, Wi-Fi e servizi d'eccellenza da 100 euro a notte. Basta fare un rapido calcolo per capire a quanto ammonterà la spesa per il loro mantenimento.
A tutto questo si aggiunge che la nave Ocean Viking di Sos Mediterranée e la Sea Watch 3 dell'omonima Ong si stanno dirigendo verso le coste italiane per chiedere un porto sicuro con a bordo rispettivamente 555 e 263 immigrati.
Uno sbarco che manderà nuovamente al collasso il sistema dell'accoglienza italiano, già provato da giorni di sbarchi incontrollati. Peraltro, quest'anno 930 persone sono morte nel Mediterraneo dopo aver tentato di fare la traversata verso il nostro Paese. Lo scorso anno a perdere la vita furono 659 migranti provenienti da varie parti del continente africano.
A Lampedusa in particolare i residenti si lamentano dei troppi arrivi e dell'abbandono da parte delle istituzioni e Salvini pare sia pronto, in caso di necessità, a volare di nuovo sull'isola per verificare la situazione. «Qualcuno - ha detto ieri - non sa fare il suo lavoro».
Il bel tempo previsto in questi giorni agevolerà le partenze, mentre per Alarm Phone, il servizio di emergenza spesso contattato dai clandestini, cinquecento persone sono state individuate su cinque imbarcazioni in zona Sar (Search and rescue) maltese.
Le due navi Ong dirette verso l'Italia sono cariche e non possono recuperarle. Se non si interverrà in tempi brevi per trovare una soluzione concreta al fenomeno migratorio si rischia un'altra invasione come quella che si verificò durante i governi guidati da Matteo Renzi e Paolo Gentiloni.
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