La folle sentenza del giudice No Vax

È stata reintegrata al lavoro la psicologa toscana, sospesa dall'Ordine professionale per essersi rifiutata di vaccinarsi

La folle sentenza del giudice No Vax

È stata reintegrata al lavoro la psicologa toscana, sospesa dall'Ordine professionale per essersi rifiutata di vaccinarsi. Ma quello che lascia senza parole (e che sancisce il trionfo delle fake news) è la fantasiosa sentenza con cui viene revocato il suo allontanamento dallo studio. Per la serie: come mandare all'aria gli anni di studio di fior fior di ricercatori, riducendoli a un mucchio di scienziati pazzi. La donna «non può essere costretta a sottoporsi a vaccini sperimentali talmente invasivi da insinuarsi nel Dna, alterandolo in modo che potrebbe risultare irreversibile con effetti ad oggi non prevedibili per la vita e la salute» scrive il giudice civile Susanna Zanda. Un provvedimento d'urgenza che sembra un copia e incolla di un sito No vax. La sentenza si dilunga anche in un parallelismo tra l'era delle vaccinazioni obbligatorie e quella del nazifascismo. L'articolo 32 della Costituzione «dopo l'esperienza del nazifascismo non consente di sacrificare il singolo individuo per un interesse collettivo vero o supposto e tantomeno consente di sottoporlo a sperimentazioni mediche invasive della persona, senza il consenso libero e informato». Non è il primo provvedimento di revoca della sospensioni dal lavoro in Italia.

L'Ordine degli psicologi della Toscana ha già mobilitato i suoi legali. Ma, oltre al singolo caso, in ballo c'è qualcosa di più rischioso: una giustizia che sembra informarsi per sentito dire ma che ha la pretesa di pronunciare la verità.

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