Nel paese delle follie e delle contraddizioni, può accadere anche questo. Ovvero che il più odiato ministro degli ultimi decenni, cioè Elsa Fornero (che qualcuno ancora ha il coraggio di invitare ogni martedì in tv a discettare di economia, leggi Giovanni Floris), si beffi una volta in più degli italiani andando in pensione senza gli effetti della riforma che porta il suo nome e che ha rovinato migliaia di lavoratori adeguando l'età pensionabile all'aspettativa di vita.
Sì, perché nel paese delle banane, paradossalmente il suo congedo non è regolamentato da quella legge. Per la signora Fornero, come per tutti i docenti universitari, la legge che innalza l'età pensionabile non vale. A lei che ammette «mi considero una privilegiata», si applica una vecchia legge («che noi non abbiamo toccato», confessa) la quale permette ai docenti universitari di smettere di lavorare a 70 anni. L'ex ministra però si difende dicendo che avrebbe potuto già andare in pensione alla fine del mandato governativo ma che non l'ha fatto: «Se avessi fatto domanda allora avrei ottenuto un assegno mensile più che doppio rispetto a quello che avrò adesso, ma ho preferito continuare a insegnare». Le pensioni medie dei docenti universitari si aggirano intorno ai 65mila euro l'anno, poco più di 3mila euro al mese.
E dunque, l'ex titolare del ministero del Lavoro del governo Monti si ritira dal lavoro a poco meno di 71 anni lasciando pesanti zavorre su coloro che al lavoro sono dovuti rimanere molti più anni del previsto a causa sua. I cosiddetti esodati (i lavoratori rimasti senza pensione né stipendio) sono circa 200mila.
La Fornero smetterà di insegnare Economia Politica all'Università di Torino, dove è stata docente per una quarantina d'anni, dal 1° novembre 2018, alla faccia degli esodati prodotti dalla sua riforma. «Spero di poter dedicare più tempo alla lettura, di curare l'orto, di fare volontariato e di viaggiare di più con mio marito», ha detto al Corriere della Sera che ha dato la notizia. Affermazioni che hanno scatenato la rabbia della rete. «Soprattutto, ti prego, viaggia e sta' lontana dall'Italia»; «Si ritiri in un convento di clausura nei pressi dell'Everest»; «Non vorrei essere nei panni di un pomodoro o di una melanzana, nell'orto della pensionata, sarei già avvizzito prima ancora di maturare»; «Beh può sempre andare a fare volontariato in Yemen». E un augurio: «Speriamo non faccia danni anche da pensionata».
Ironia del caso, anche la sua riforma sta per essere mandata in pensione. Se è vero, come pare, che verrà formato un governo Lega-M5s, la sua legge ha le ore contate in quanto sia Salvini sia Di Maio hanno fatto di quella riforma l'oggetto di propaganda della loro campagna elettorale, promettendone l'abolizione. «La campagna è stata una grande fiera di compravendita di illusioni», ha commentato la Fornero giustificando quella scelta. «Quella riforma in quel momento era necessaria. Ho dovuto fare delle scelte dolorose, ma che hanno avuto effetti positivi sulla tenuta delle finanze dello Stato».
Lei che, quel tremendo 4 dicembre 2011, seduta alla destra di Monti, scoppiò a piangere durante la conferenza stampa di presentazione della manovra finanziaria che annunciava gli enormi sacrifici per gli
italiani (e che portarono centinaia di imprenditori al suicidio), forse da pensionata, mentre sarà in mezzo all'orto della sua San Carlo Canavese, si metterà una mano sul cuore e si lascerà andare ad un altro pianto liberatorio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.