La rabbia che monta come un'onda gigantesca, spinta dalle rivendicazioni dei No Pass e dalla sete di guerriglia di disobbedienti e frange di estremisti violenti, a cominciare da quelli di Forza Nuova. Davanti, a cercare di arginarla, un manipolo sottostimato di uomini delle forze dell'ordine, che nulla ha potuto sabato scorso per evitare a Roma l'assalto, annunciato tra l'altro, alla sede della Cgil in corso Italia e gli scontri in prossimità del Parlamento. Immagini amare, desolanti.
Il Viminale ha accusato il colpo, pesantemente, e in queste ore fa «mea culpa» per aver sottostimato le presenze alla manifestazione capitolina, ritagliando un servizio d'ordine per 2mila persone quando in piazza ce n'erano almeno 10mila. Dopo questo «schiaffo», però, corre ai ripari e lo fa cominciando dalla prevenzione, affidata alla polizia postale e all'intelligence, che in queste ore stanno passando al setaccio i social e le chat su Telegram affollate da No Vax e No Pass, dove risuona incessante il tam tam per unirsi e protestare. «Non andiamo più a lavoro si legge in un post blocchiamo le strade fino a quando non aboliscono il green pass. Siamo milioni, hanno bisogno di noi per mandare avanti il Paese». «Con la nostra salute stanno giocando ma possiamo far qualcosa», tuona un altro. La tensione è alta e destinata a salire quando venerdì scatterà l'obbligo di certificazione verde per lavorare nel settore pubblico e privato.
Domani mattina si svolgeranno gli interrogatori di convalida dei sei arrestati per l'assalto alla sede della Cgil, detenuti tra il carcere di Rebibbia e quello di Poggio Reale. Il gip Annalisa Marzano procederà all'atto istruttorio in videoconferenza sentendo Roberto Fiore e Giuliano Castellino, coordinatore romano e attivista di Forza Nuova, Biagio Passaro, leader del gruppo «Io Apro», Luigi Aronica, ex Nar, e Pamela Testa, a cui la Procura di Roma contesta i reati di istigazione a delinquere, devastazione e saccheggio. Scarcerati intanto, dopo il processo per direttissima, quattro dei sei manifestanti iscritti nel secondo fascicolo aperto a piazzale Clodio relativo agli scontri con le forze dell'ordine: per due il giudice ha disposto i domiciliari, per uno l'obbligo di firma e per un altro il divieto di dimora a Roma. Ma la Digos è al lavoro per individuare decine di altri responsabili dei disordini, che potrebbero essere identificati dalle immagini registrate dalla scientifica. Ieri, sempre la Procura, ha indagato Giuseppe Provenzale, Luca Castellini, Davide Cirillo e Stefano Saija, tutti militanti di Forza Nuova, per istigazione a delinquere aggravata dall'uso di strumenti informatici o telematici, in relazione al sequestro del portale del movimento di estrema destra: il 10 ottobre, dopo gli scontri, avano postato un documento in cui «istigavano pubblicamente a commettere una pluralità di delitti e contravvenzioni» e inneggiavano alla «rivoluzione anti green pass», contro «i palazzi dell'odiato potere».
Ieri il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha chiesto una relazione a intelligence e ai vertici delle forze dell'ordine da presentare oggi in occasione del Comitato nazionale dell'ordine e della sicurezza pubblica, in cui annuncerà la stretta in vista dei prossimi appuntamenti roventi, a partire da venerdì. Si temono assalti e devastazioni durante la manifestazione organizzata sabato a Roma da Cgil, Cisl e Uil, perché una buona fetta di agenti e carabinieri saranno impegnati nei seggi per il ballottaggio e sul territorio per Lazio-Inter, che da sempre ingolosisce gli ultrà dell'estrema destra. C'è poi il weekend 30-31 ottobre in cui Roma ospiterà il vertice conclusivo dei capi di Stato e di governo del G20, un appuntamento che antagonistici e anarchici non si lasceranno sfuggire.
Ministero, prefettura e questura valuteranno, anche su indicazione della Digos, come coordinare le forze dell'ordine, che in questo momento non hanno punti di riferimento chiari, e rimodularle, se necessario, spostandole da una parte all'altra della città, per evitare che accanto a No Vax e lavoratori che protestano contro il green pass si infiltrino personaggi che mirano solo a portare la guerriglia
sulle strade. Perciò le piazze saranno blindate, i corte limitati se non vietati e i sit-in concessi solo in luoghi distanti da obiettivi sensibili, che verranno comunque schermati da uno scudo di blindati e posti di blocco.
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