Foto di rito e Iban: arrivano i neosenatori

Le matricole si perdono nei corridoi, i veterani si battono per le stanze migliori

Foto di rito e Iban: arrivano i neosenatori

Roma Palazzo Madama apre le porte ai nuovi senatori. Il primo giorno è stato un po' come il welcome day agli arrivi di un grand hotel ma senza cocktail di benvenuto. Hotel a cinque stelle, ça va sans dire, vista la carica dei centododici senatori grillini, il triplo rispetto alla scorsa Legislatura (35). Dall'altro lato c'è la Lega, che ha visto crescere le proprie truppe a da 11 a 58 senatori. Che i riflettori di questa legislatura saranno puntati su queste due forze politiche è già chiaro. L'accoglienza, ovvero il disbrigo dei primi adempimenti per i neoeletti è cominciata alle 14,30 di ieri (oggi tocca alla Camera), nella Sala Caduti di Nassiriya. Le operazioni preliminari andranno avanti per tutta la settimana, anche dopo il giorno della proclamazione, previsto nella seduta del 23 marzo, che sarà presieduta dal senatore anziano Giorgio Napolitano.

Prima a registrarsi l'ex ministro Valeria Fedeli, seguita da un'altra riconfermata, Paola Binetti, che passa in Senato dalle fila dell'Udc della Camera. Le «matricole» di questa legislatura sono 207, per il resto 38 ex deputati e 75 senatori confermati (inclusi quelli a vita). A far da ciceroni alle new entry leghiste una squadra di senatori rieletti, ribattezzati «tutor»: avranno il compito di trainare il Carroccio, più affollato rispetto al giro precedente, al Senato.

Non altrettanto organizzata la numerosa squadra di Grillo. Fuori Palazzo Madama i senatori pentastellati ripetono in coro «c'è entusiasmo». Riuniti dal capo Di Maio in mattinata, si sono poi riversati in massa a regitrarsi: dopo un paio d'ore erano una settantina, impazienti di dichiararsi «senatore»: fra loro per primi il giornalisti Primo Di Nicola ed Elio Lannutti. La neo eletta pugliese Angela Piarulli tradisce un certo smarrimento quando le si chiede se hanno già dei riferimenti interni per l'organizzazione logistica; preoccupata più che altro per la pettinatura, la neosenatrice chiede consiglio se per la foto di rito i capelli stanno meglio sciolti o raccolti. Tra le operazioni, il rilascio delle impronte digitali e la dichiarazione dell'iban per l'accredito delle indennità e rimborsi. Saranno invece i gruppi politici di appartenenza, a fornire dispositivi come tablet o telefoni cellulari per svolgere le funzioni istituzionali. Alla tessera personale sono poi associati gli ormai noti benefit previsti, come viaggi gratuiti sulle tratte nazionali aree e ferroviarie, sconti, prezzi agevolati per mensa e bar, corsi di lingue.

Nei corridoi è già toto-stanza. I parlamentari riconfermati potrebbero mantenere gli uffici o esser costretti a traslocare, dipenderà dalle dislocazioni dei gruppi. Per i nuovi, al momento, l'unica priorità è non perdersi, non solo in senso figurato. Gli spazi, nella geografia parlamentare, sono una cosa seria. Nelle stanze un tempo occupate dalla Dc e poi dal Pd andranno i Cinque stelle. E lo scontro sui territori giocato, fra i leghisti da una parte e la valanga degli outsider grillini dall'altra, si riproporrà nella composizione delle Aule e in una convivenza particolare (a volte forzata). Così, per esempio, Christian Solinas, eletto nel collegio unico proporzionale della Sardegna in quota Lega Nord (riportando dopo ventidue anni in Parlamento il Partito sardo d'Azione) dovrà condividere i viaggi per Roma con il corregionale Luciano Careddu, di professione pastore e allevatore, ora parlamentare cinque stelle.

Chissà, poi, se sederanno vicini Francesco Bruzzone (già capogruppo LN nel Consiglio regionale della Liguria), referente dei Cacciatori per la zona Liguria, Piemonte e bassa Lombardia, e la collega leghista Rosellina Sbrana, la quale invece (a dispetto del nome) è animalista convinta e veterinaria. Storie di colleghi per caso, storie di capitati (e malcapitati) di una legislatura che si preannuncia, quantomeno, curiosa.

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