Francia e Germania puntano a stringere le maglie dell'asilo

Parigi ha già annunciato che bisogna "accogliere meno". Il pacchetto sicurezza voluto da Scholz bocciato dal Consiglio federale

Francia e Germania puntano a stringere le maglie dell'asilo
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Nonostante i diversi colori al governo, la volontà dei due giganti Ue, Francia e Germania, è cristallina: stringere le maglie dell'asilo, velocizzare i rimpatri, ridurre i tempi per i ricorsi e inasprire i controlli alla frontiera, oltre a guardare a declinazioni nazionali del Protocollo Italia-Albania per esternalizzare quei migranti irregolari che non rientrano nei piani flussi guardando perfino alla Siria. Ma tutti, anche Parigi e Berlino, incontrano ostacoli nel cambiare radicalmente approccio a un dossier considerato emergenziale ormai pure da socialisti e liberali.

Parigi ha dunque annunciato una nuova legge immigrazione per «inizio 2025», spiegando che «per accogliere meglio, bisogna accogliere meno»: lo ha detto alle Ong il ministro con delega alle banlieue, Othman Nasrou, franco-marocchino. «Il nostro arsenale legislativo oggi va adattato al necessario contenimento dei flussi che la gran maggioranza dei cittadini reclama a giusto titolo, e penso al periodo di detenzione per gli stranieri più pericolosi, nessuno capirebbe se non facessimo tutto il necessario per mettere questi immigrati nelle condizioni di non nuocere». Per crimini come gli stupri, i neogollisti puntano a equiparare il loro periodo di detenzione a quello dei terroristi, da 90 a 210 giorni. E aprono anche alle esternalizzazioni, provando a disinnescare ostacoli giudiziari e obiezioni già espresse dalla Consulta prima di chiudere il cerchio.

A Berlino, invece, era considerato cosa fatta il nuovo pacchetto sicurezza voluto dal cancelliere Scholz dopo l'ennesimo dramma che il 23 agosto ha sconvolto l'intera nazione; ancora un attacco con coltello poi rivendicato dall'Isis (3 morti e 9 feriti a Solingen ), con protagonista un 26enne siriano a cui a fine 2023, un anno dopo il suo arrivo in Germania, era stata concessa protezione sussidiaria. Doveva essere già stato espulso, riconsegnato alla Bulgaria perché da lì proveniva. Lo stallo è effetto dell'accordo di Dublino; regola definita antistorica anche dal presidente Mattarella ma che solo nel 2027 vedrà il nuovo Patto Ue sull'asilo concretizzarne il superamento. Issa al H. non era schedato. Dopo la tragedia, il governo a trazione socialdemocratica e verde ha detto «basta» agendo a 360°. Il 16 settembre ha esteso i controlli alla frontiera (lo stesso farà la Francia dal 1° novembre) e ha accettato di inasprire leggi su migranti e armi, nonché di dar maggiori poteri di investigazione alla polizia col ricorso a riconoscimento facciale e intelligenza artificiale.

Ma nel fine settimana Scholz è incappato nella mancanza di numeri al Bundesrat, il Consiglio federale dove siedono i Länder. «Pacchetto» già approvato dal Parlamento? Rispedito al mittente dal «Senato», che ne ha bocciato un'ampia parte. «Molto indignato», il cancelliere pensa al ricorso al comitato di mediazione.

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