Le frasi choc degli spacciatori: "Meglio morta che noi in cella"

Nelle carte del gip l'orrore dell'ultima notte di Desirée: «Le diedero un mix di droghe letali per abusare di lei»

Le frasi choc degli spacciatori: "Meglio morta che noi in cella"

«A Paco ho detto: Pezzo di merda hai fatto dare a Desirée il mix di psicofarmaci per poterla stuprare». A parlare è Narcisa L., una dei supertestimoni ascoltati in questura e che il gip Maria Paola Tomaselli ritiene attendibile per inchiodare Gana Mamadou, 27 anni, detto appunto Pako e gli altri fermati, Brian Minteh («Ibrahim») e Chima Alinno («Sisko»). A stuprare per primo Desirée, però, è Yusif Salia, il ghanese con gli 11 chili di marijuana, seguito da Paco. Dichiarazioni pienamente attendibili per il magistrato nonostante, come sottolinea, nell'ordinanza di custodia cautelare, le siano state riferite da persone presenti. In particolare Muriel K. e Nasco R. «Nessun dubbio può esservi in ordine alla presenza dei tre indagati - si legge nell'ordinanza - presso l'immobile dove si è verificata l'assunzione di sostanze stupefacenti prima e la morte poi, della Mariottini Desirée alla luce delle dichiarazioni rese da tutti ()».

Narcisa dichiara che era nello stabile occupato attorno 13.30 di giovedì assieme a Omar e Adam. Desirée è con Ibrahim, disteso sul giaciglio dove poi verrà trovato il corpo della ragazza, nonché Yusif e Sisko. Questo fuma. Narcisa gli chiede la droga per Desirée ma lui gliela nega. Muriel però le racconta che a Desirée era stato già somministrato un mix «di gocce, metadone, tranquillanti e pasticche». È stata lei a spostare il corpo della 16enne dal giaciglio in cui era nuda, assieme a Ibrahim, Sisko e Asumadu, e in cui è stata violentata, al container, all'interno del capannone, rivestendola. Nuda dalla vita in giù, nei pantaloni una boccetta di Tranquirit. Narcisa racconta a Muriel che ad abusare della giovane sono stati Pako e Yusif. Desirée inizia a stare male tra le 17 e le 18. I soccorsi vengono chiamati 11 ore più tardi. Su una mensola la polizia trova un flacone di Quentiax, usato per la schizofrenia, uno di Tolep, antiepilettico, due scatole di Ariprazolo, un antipsicotico. Psicofarmaci pericolosi dagli effetti psicotropi.

Nell'indagine spunta anche il nome di un altro personaggio, Marco, italiano, probabilmente uno dei ricercati. Muriel riferisce che «Marco mi aveva detto che i medicinali erano psicofarmaci per sua madre e che in particolare erano sostitutivi del Seroquel». Non solo. Sul posto c'è anche del metadone, ceduto da Yusif a Nasco. Insomma è chiaro secondo quanto scrive il gip, che a Desirée è stato somministrato un cocktail esplosivo di sostanze stupefacenti, «una miscela rivelatasi mortale». Sui verbali decine di testimonianze. Come quella dell'amica di Desirée, Giovanna N. che mette nero su bianco come nello stabile di via dei Lucani si potesse acquistare qualsiasi droga (eroina e altro) come qualsiasi medicinale. Desirée è in astinenza, sprovvista di droga o farmaci equivalenti. Non ha nemmeno un soldo. E che sia entrata nel container con Yusif per ottenere droga e che con questo prima, con Pako dopo, abbia avuto rapporti sessuali, il gip non ha dubbi. Nasco evidenzia il dramma di Desirée, una tossicodipendente senza denaro e in piena crisi di astinenza alla quale nessuno era disposto a cedere droga. Se non a patto di avere con gli spacciatori rapporti sessuali. Desirée è consenziente: sesso in cambio di droga. Sono le tre del pomeriggio quando entra nel container e fa sesso con Yusif. Quando questo finisce di consumare il rapporto, ceduta la droga, è il turno di Pako. Desirée è a terra, stanca e senza la forza di alzarsi. «Il descritto avvicendamento - si legge sull'ordinanza - appare un vero e proprio turno che riduce la giovane a un mero oggetto di soddisfazione sessuale». La condizione di incoscienza in cui si trovava la ragazza e che diventa con il trascorrere delle ore sempre più grave e intensa è riconosciuta da tutti i presenti: è chiara a coloro che l'hanno procurata, a coloro che ne approfittano, ai soggetti successivamente intervenuti per prestare ausilio (Radev, Asumadu, Kafusa). Ma a quel punto c'è poco da fare.

Giovanna urla ai tre presenti, Pako, Sisko, Ibrahim: «Voi l'avete uccisa, voi l'avete violentata». Giovanna e Narcisa, insomma, puntano il dito anche sugli altri indagati, Ibrahim e Sisko. Quanto basta al gip per firmare l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per tutti e quattro.

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