Rifarsi una vita quando quella precedente l'hai passata a fare il bandito. A fare ostaggi e chiedere il riscatto, a far vivere l'inferno ai prigionieri e alle famiglie a casa col gli occhi fissi su un telefono che resta muto. Matteo Boe, l'ex bandito di Lula oggi ha 61 anni dopo aver passato 25 anni in carcere oggi studia a Nuoro per diventare una guida escursionistica. L'uomo è infatti tornato libero nel giugno 2017, dopo aver scontato la pena per alcuni sequestri di persona tra cui quello di Sara Nicoli, dell'imprenditore Giulio De Angelis e del piccolo Farouk Kassam, avvenuto nel 1992 in Costa Smeralda, l'ex latitante frequenta ora, a mezzo chilometro dal carcere di Badu e Carros, un corso di formazione a pagamento, della società Evolvere srl, come scrive La Nuova Sardegna. Completato il ciclo di lezioni e di escursioni previste nel cuore della Sardegna, cui partecipa una ventina di corsisti, Boe potrà iscriversi al registro nazionale della principale associazione di categoria, l'Aigae, e cominciare una nuova vita, forte anche della conoscenza del territorio.
Fu lui uno dei principali artefici del rapimento di Farouk Kassam, nel gennaio del 1992 a Porto Cervo. Una storia che all'epoca commosse l'Italia intera. Al bambino di 7 anni, figlio del titolare di uno degli alberghi più rinomati della Costa Smeralda, era stato mozzato un orecchio prima della liberazione, avvenuta grazie all'intermediazione di Graziano Mesina ( il bandito più famoso dopo di lui della Sardegna) dopo sei mesi di prigionia. Prima ancora, il 2 luglio del 1983, Boe partecipò al rapimento della 17enne Sara Niccoli a San Gimignano, in provincia di Siena. Per questo sequestro Boe fu condannato a 16 anni e poi riuscì ad evadere dall'Asinara, l'unico detenuto a riuscire ad evadere dal carcere di massima sicurezza. L'ex latitante fu coinvolto anche nel rapimento dell'imprenditore romano Giulio De Angelis. Boe venne arrestato il 13 ottobre 1992 a Porto Vecchio, in Corsica. Trasferito nel carcere di Marsiglia, venne poi estradato e condannato nel 1996 a 30 anni per il sequestro Kassam.
Per sconfiggere il banditismo sardo lo Stato mandò l'esercito, costituì corpi speciali di polizia e carabinieri, inasprì le leggi. Il Parlamento istituì una commissione parlamentare dindagine. E lo Stato costruì anche un polo chimico, per creare lavoro e cercare di prosciugare il bacino di manovalanza del banditismo.
Nel 2003 il malvivente perse una figlia, la primogenita, Luisa Manfredi di 14 anni, figlia di Laura Manfredi, la stessa donna che lo aiutò nella rocambolesca fuga dal carcere
aspettandolo a bordo di un gommone. La ragazzina fu uccisa mentre era affacciata al balcone di casa, probabilmente scambiata per la madre con cui aveva una forte somiglianza. «Non me l'hanno mai fatta abbracciare», raccontò Boe.
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