Ci sono gli studenti fuorisede che tornano da mammà (anche) per risparmiare su bollette e spesa e genitori sono rimasti bloccati ospiti dei figli due mesi fa, peraltro con il bagaglio invernale, e finalmente tornano a casa. Nella «fase 2» oltre che per motivi di lavoro o sanitari si può viaggiare fuori regione anche per raggiungere la città di residenza o domicilio ma ieri in stazione Centrale non si è registrato quel clima da grande esodo verso il sud temuto da qualche governatore. I passeggeri arrivano con largo anticipo, indossando le mascherine (non tutti i guanti), si formata una coda ordinata di un centinaio di persone per il Frecciarossa delle 7.10 - il primo dei tre della giornata con fermata a Roma e capolinea a Napoli - ma più per i controlli accurati delle autocertificazioni e il controllo della temperatura. Il treno che in tempi pre Covid caricava 600 persone ne può trasportare al massimo 200 per garantire le distanze di sicurezza, partono in 192 (c'è anche l'ex pm di Mani Pulite e presidente del Csm Piercamillo Davigo), la maggior parte dei passeggeri cambierà a Roma per raggiungere Campania e Puglia. Una straniera viene lasciata a terra, il treno parte solo con 4 minuti di ritardo. Sono 170 i passeggeri del Frecciarossa delle 10.25, il distributore automatico segnala che i posti sono tutti esauriti. C'è Lorena, in partenza per il basso Lazio, che confessa di essere «in ansia per il viaggio», non perchè teme rischi di contagio a bordo ma «perché non è facile riprendere la vita dopo due mesi chiusi in casa». Angelo torna in Puglia dopo sette mesi di lavoro a Milano, ora non gli hanno rinnovato il contratto. Sarà un viaggio lungo, «tre treni ma è già tanto aver trovato le coincidenze». Claudia rientra a Bologna, «potevo partire due mesi fa ma non ho voluto mettere a rischio i miei genitori che hanno più di 60 anni». Laura, romana, ha lavorato fino a domenica in smart working a Milano dove ha casa in affitto, «vado dai miei anche per risparmiare sulle utenze e le altre spese» e «ovviamente» perchè mi mancano». Angelo e Maria, sulla settantina, erano ospiti della figlia a Vicenza quando a febbraio è scattato il lockdown, «non vediamo l'ora di tornare a Salerno», ammettono. Niente da fare invece per due arabi che volevano fare una visita alla sorella in Trentino, «non c'è ancora il liberi tutti, si parte per il paese di residenza», spiega l'agente ferroviario. Più traffico ma non caos sulle autostrade, in particolare l'A1 nel tratto tra Lombardia ed Emilia Romagna verso il sud. E una scoperta choc alla Barriera di Napoli, dove in un controllo a campione, come rivela La7, una persona su quattro aveva la febbre ed è risultata positiva al test rapido e «tra i 16 contagiati su 60 nessuno ha dichiarato di esserne consapevole». Ora servirà comunque la conferma del tampone.
Il governato della Sicilia Nello Musumeci ieri ha ammorbidito la linea: «Ho ricevuto centinaia di richieste da parte di ragazzi, ci faccia a rientrare, ci faccia rientrare. Sono un padre, sono un nonno e comprendo benissimo le necessità che si pongono in una famiglia» ma «è difficile trovare un equilibrio tra esigenze affettive e salute». Ma ha chiesto ora «ad Alitalia di raddoppiare i voli per Palermo e Catania, a Trenitalia di attivare i treni da Roma a Messina e per quanto riguarda allo Stretto di passare da 5 a 8 corse». Il Codacons lancia però l'allarme impennata dei prezzi per biglietti aerei e ferroviari. Ha monitorato le tariffe Alitalia e Trenitalia, «per volare da Milano a Lamezia Terme domenica 10 maggio un posto arriva a costare 415 euro, 375 per il Roma-Milano del 6 maggio. Il Frecciarossa 9559 Milano-Roma del 6 costa 129 euro, il Milano-Napoli 9515 del 9 maggio 262 euro.
È inammissibile che le restrizioni ricadano sulle tasche degli utenti, i prezzi vanno calmierati e le frequenze raddoppiate». L'associazione con in esposto ad Antitrust, Enac e ministero dei Trasporti chiedendo di aprire un' indagine.
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