In Molise è incubo. Erano a tasso zero contagi ma ora il numero dei malati s'impenna. Colpa di un funerale fuori legge della comunità rom di Campobasso. L'ultima brusca impennata ieri: altri 12 sinti positivi per un totale di ben 72 casi. E adesso c'è chi suggerisce di sequestrare degli alberghi per piazzare gli infettati in quarantena ma i rom si rifiutano. Preferiscono girare indisturbati tanto che uno di loro ha già pensato di muoversi, infettando una famiglia di Vasto, in Abruzzo.
Tutto è partito il 30 aprile, a lockdown in vigore da tempo, quando nel capoluogo di Regione è deceduto un appartenente della folta comunità rom della città. Funerali vietati per tutti ma non per loro che, non potendo rendere omaggio alla salma al cimitero, hanno pensato di dare l'estremo saluto al feretro sotto casa del de cuius. Decine e decine di persone ammassate, senza mascherine né guanti, pianti, baci e abbracci in barba a ogni regola. Una settimana dopo si presenta all'ospedale Cardarelli della città una donna rom di 25 anni. Febbre alta, tosse, difficoltà a respirare. Positiva. La ricoverano, le fanno il terzo grado, e racconta tutto: ha partecipato al corteo maledetto. Tre giorni fa l'amara scoperta: tra la folla il virus ha serpeggiato liberamente e le istituzioni sono corse a ricostruire la catena dei contatti e a fare tamponi a tappeto tra i partecipanti. Solo sabato scorso il bollettino parlava di ben 37 casi positivi. Ieri, s'è superata quota 70.
I molisani sono imbufaliti. L'unità di crisi, composta dalle istituzioni, dai vertici dell'azienda sanitaria regionale e dalla protezione civile, propone di trovare degli hotel dove piazzare i contagiati. Il fratello del defunto, tuttavia, a nome della comunità dice no: «Non se ne parla, non ci muoviamo dalle nostre abitazioni. Siamo capaci di rimanere a casa. Chiedo scusa ai campobassani ma una cosa del genere poteva capitare a tutti». Pare che tuttavia, nelle ultime ore, alcuni sinti siano andati in ospedale per trovare alcuni parenti ricoverati.
Visite vietate: è scoppiato un alterco finito con dei rom che, per protesta, hanno sputato in un ascensore. Il governatore azzurro Donato Toma è imbufalito. Il sindaco grillino Roberto Gravina è in imbarazzo: «I rom si sono impegnati a restare in quarantena. Vigileremo». Ma in Molise si trema.
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