Da funzionario a dirigente regionale: la scalata del fedelissimo di Zinga

La nomina del fedelissimo del governatore dem alla guida della direzione del Personale della Regione Lazio. L'accusa: "Esclusi dirigenti per fare posto ad un funzionario del comune"

Da funzionario a dirigente regionale: la scalata del fedelissimo di Zinga

Un funzionario amministrativo del Comune di Roma al vertice della direzione degli Affari Istituzionali e Personale della Regione Lazio. L'incarico da almeno 155mila euro l’anno, senza contare la retribuzione di risultato, per guidare l’unità organizzativa che regola la macchina amministrativa regionale, viene assegnato ad un fedelissimo del governatore Nicola Zingaretti. L’uomo scelto dalla commissione nominata proprio dal presidente della Regione è Luigi Ferdinando Nazzaro.

Non molto tempo fa aveva fatto parlare di sé per l’aumento da 90 a 120mila euro del proprio stipendio da segretario di giunta in tempi di pandemia, dopo solo un anno di servizio. Una settimana fa è stato selezionato per gestire la direzione del Personale per i prossimi cinque anni, tra le polemiche della destra, che accusa Zingaretti di voler "blindare" la regione in vista delle possibili elezioni anticipate alla Pisana, nel caso in cui decida di candidarsi alle prossime suppletive per il seggio lasciato vuoto dal neo sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

Ma andiamo con ordine. Lo scorso 14 settembre la commissione nominata da Zingaretti, come ricostruisce la consigliera di FdI, Chiara Colosimo, in un’interrogazione urgente al presidente, si è riunita per valutare i curricula dei dieci dirigenti regionali che si erano proposti per ricoprire l’incarico. Ma tra loro non è stato possibile individuare "alcun candidato idoneo", nonostante, osserva l'esponente del partito di Giorgia Meloni, "anni di esperienza e professionalità all’interno dell’amministrazione regionale".

La ricerca si orienta quindi tra i soggetti esterni. L’8 ottobre vengono presentate diciotto istanze, e tra tutte viene individuata quella di Nazzaro. L’ex segretario di giunta, per la commissione, è quello che secondo i commissari presenta le "caratteristiche professionali maggiormente rispondenti alle peculiarità del posto da ricoprire e agli obiettivi da raggiungere". Una decisione che però non convince l’opposizione.

"I dirigenti regionali esclusi hanno tutti una qualifica professionale dirigenziale ed una esperienza dell’amministrazione regionale di tutto rispetto mentre il dottor Nazzaro, come dimostrato dagli atti che hanno disposto il suo comando da Roma Capitale, ricopre la qualifica di funzionario dell’ente pubblico che lo ha assunto", si nota nell’interrogazione a Zingaretti. Colosimo ricorda inoltre come la carriera del nuovo direttore del Personale all’interno della Regione Lazio, iniziata nel 2013, sia stata contrassegnata da incarichi assegnati in via "fiduciaria" o "altamente fiduciaria" prima dall’ex assessore alle Infrastrutture, Politiche Abitative e Ambiente, Fabio Refrigeri e poi dal presidente Zingaretti.

Insomma, attacca la consigliera di Fratelli d’Italia, Nazzaro non avrebbe alcuna esperienza "all’interno del personale di ruolo amministrativo della regione Lazio". Il sospetto, quindi, si legge ancora nell’interrogazione, è che siano stati "esclusi alcuni dirigenti che porterebbero in dote una professionalità più alta" per "blindare una direzione strategica ed importante per i prossimi 5 anni".

La commissione nominata dal governatore, inoltre, ha deciso di affidare l’incarico all’ex segretario di giunta nonostante nel luglio del 2020 il Consiglio di Stato avesse ammonito la Regione sull’eccesso di dirigenti esterni rispetto agli standard indicati dalle norme nazionali e regionali.

"Zingaretti ci ha sempre abituati all’idea che i problemi non vanno risolti, ma evitati. – commenta Colosimo, sentita dal Giornale.

it - Questa volta, però, prima della grande fuga dalla regione, affronta in maniere netta e chiara un grosso problema per le priorità del suo Pd: la nomina dell’ennesimo dirigente esterno". "In barba alla sentenza del Consiglio di Stato e senza nessun pudore, Zingaretti anticipando il clima natalizio tipico del Centro Storico di Roma, - conclude - fa questo regalo ai cittadini della nostra regione".

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