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Fuori di casa le colf senza la carta verde. Turni raddoppiati in farmacia per i test

Nodo badanti per 2 milioni di famiglie. Federfarma: "Vaccinatevi"

Fuori di casa le colf senza la carta verde. Turni raddoppiati in farmacia per i test

Senza green pass badanti e colf non possono lavorare. E le conviventi dovranno lasciare la casa. Scoppia la bomba nel settore delle collaboratrici (o collaboratori) familiari: senza il vaccino dovranno essere licenziate e per le conviventi significherà anche la perdita dell'alloggio. Il governo ha pubblicato ieri le schede esplicative con le regole per il lavoro domestico. Non ci sono scappatoie: se la badante non possiede il green pass «non potrà accedere al luogo di lavoro» e se convivente «dovrà abbandonare l'alloggio» poiché, spiegano le Faq di Palazzo Chigi, prevale il «diritto della persona assistita di poter fruire senza soluzione di continuità della assistenza ricorrendo ad altro idoneo lavoratore», ovviamente regolarmente vaccinato visto che è davvero difficile ipotizzare che una badante convivente possa sottoporsi ogni 48 ore ad un tampone. Solo in un caso la convivente non potrà essere allontanata da casa: se è positiva al Covid e si trova in quarantena.

«Il vitto e l'alloggio rappresentano una parte della retribuzione per le conviventi e in assenza del green pass valido il convivente sarà fin dal primo giorno obbligato a lasciare l'abitazione», conferma Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, Associazione dei datori di lavoro domestico.

Ma quante saranno le famiglie che si trovano in queste condizioni? Difficile fare una stima perché il settore domestico ha un bacino enorme di lavoratori sommersi.Per 900mila in regola si calcola che ce ne siano oltre un milione in nero e per Assindatcolf tra questi almeno 5/600mila sono scoperti.

Impensabile però che si possa risolvere la questione con i tamponi per i quali intanto prosegue il boom di richieste. Sotto pressione soprattutto le farmacie che ieri sono state letteralmente prese d'assalto da migliaia di cittadini che per svolgere l'attività lavorativa hanno l'obbligo di green pass ma non sono vaccinati. Molti disagi dunque ma per il momento, dicono proprio i farmacisti, non siamo alla paralisi. Risultato ottenuto grazie «all'impegno dei farmacisti di comunità, che hanno affrontato una situazione che non ha precedenti in Europa, quando nel giro di 3 giorni il numero dei test eseguiti è più che raddoppiato», scrive in una nota la Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi) che parla di turni raddoppiati. Sui disagi interviene anche Federfarma.

Dato che il green pass è una misura di sostegno alla vaccinazione che deve anche servire come stimolo è ovvio che «non prevede una vita comoda per chi non vuole vaccinarsi: nessuno poteva pensare di fare in tutta tranquillità un tampone ogni 2 giorni», dice il presidente di Federfarma Marco Cossolo che invita tutti a vaccinarsi e che non si sorprende per il caos tamponi del tutto «prevedibile». Per Cossolo «i cittadini devono capire che vaccinarsi è necessario, altrimenti a gennaio siamo di nuovo punto e daccapo a prorogare il provvedimento».

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