Furti, coltelli, «portoghesi» Il terrore viaggia sui binari

Dalla Roma-Ciampino alla Torino-Cuneo ecco le linee ferroviarie più insicure d'Italia

Circumvesuviana, Roma-Castelli Romani, Roma-Nettuno, Varese-Milano Treviglio, Lecco-Milano, Torino-Cuneo. Una pagina intera non basterebbe a contenere l'elenco aggiornato dei treni della paura. Convogli, spesso locali, in cui si viaggia male tra furti, risse, scippi, sesso libero e aggressioni. E dove il biglietto è optional. Spesso poi tornare a casa è un terno al lotto. Basterebbe citare il Roma-Formia e il Roma-Nettuno, treni (si fa per dire) dove il furto di rame dai tralicci è pratica romena quotidiana che blocca i convogli.

Intanto un dato. Scippi, borseggi e palpeggiamenti a parte, nei primi 5 mesi del 2015 sono già state 140 le aggressioni subite dal personale delle Ferrovie dello Stato. Tanti gli episodi che vedono protagonisti immigrati, anche latinoamericani, e rom. Le regioni più a rischio (dati 2014) Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Veneto, Campania e Toscana. Lombardia, dicevamo. Sulle statistiche incide anche il maggior utilizzo dei treni da parte dei pendolari, rispetto ad aree in cui il trasporto ferroviario è meno sviluppato. L'excursus nazionale non può che cominciare dal famigerato FL4 , lo scricchiolante Roma Termini–Ciampino Castelli Romani. A livello di confort e sicurezza con i suoi 24 chilometri questa è probabilmente la linea ferroviaria peggiore d'Italia nonostante sia usata quotidianamente da tantissime persone che, dai Castelli, si spostano a Roma per lavoro. La tratta Roma-Frascati nell'ora di punta (fortuna che è solo un'oretta) diventa un inferno e non solo per la mancanza di condizionatori. Tra gli utenti abituali c'è la nutrita comunità rom. Altra linea poco rassicurante è la Circumflegrea. La sovraffollata tratta che collega Napoli (Stazione Montesanto) con Torregaveta e che attraversa diversi quartieri di Napoli e i comuni di Pozzuoli e Quarto. La linea brilla per fatiscenza di molte stazioni, abbandonate e vandalizzate e per buona parte senza biglietteria. Come se non bastasse, oltre ai quotidiani scippi, negli ultimi anni sono stati aggrediti due volte i capotreni. La Siracusa-Ragusa-Gela è a binario unico e ha un solo treno diretto a collegare due città. Oltre a un generale sconforto si registrano quotidiani furti di oggetti. Nessuna aggressione però. Forse per la troppa stanchezza dopo tempi di percorrenza doppi rispetto a vent'anni fa.

E veniamo alla Lombardia, dove i treni a rischio si sono moltiplicati. I convogli, su alcune linee e in alcuni orari, sono terra di nessuno. Sul 5160 Lecco-Milano metà dei passeggeri viaggia senza biglietto. Sulla Milano-Lodi vengono spesso trovate siringhe e macchie di sangue. Sulla stessa tratta circolano persone armate di coltelli. Fenomeno che negli ultimi due anni si è aggravato perché dalle 19 i posti Polfer periferici sono chiusi. La Varese-Milano-Treviglio è celebre per i furti. E non solo.

Nel febbraio scorso capotreno malmenato nel sottopassaggio di Voghera. E che dire della Torino-Cuneo ? Di sera diventa la linea delle prostitute. Quasi tutte nigeriane. Che dimenticano regolarmente di pagare il biglietto. Guai a ricordarglielo.

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