Genova - Genova #iostoconchicidifende. È questo l'hastag lanciato da Matteo Salvini per stare a fianco dell'agente di polizia ferito durante l'intervento in un appartamento a Genova per tentare di salvare un giovane ecuadoriano che dava in escandescenze e minacciava il suicidio. Jesus Tomalà Jefferson, 20anni, originario dell'Ecuador, ha accoltellato un poliziotto; l'altro agente, che ha sparato e ucciso il giovane sudamericano, è ora indagato per omicidio colposo.
Immediate le polemiche politiche: il neo ministro dell'Interno Matteo Salvini si è schierato in maniera netta a difesa della Polizia di Stato. «Non solo da ministro - scrive su Twitter il capo del Viminale - ma da cittadino italiano e da papà sarò vicino in ogni modo possibile a questo poliziotto che ha fatto solo il suo dovere salvando la vita a un collega».
Non si è fatta attendere la risposta della comunità ecuadoriana di Genova, che ha organizzato una fiaccolata per il ventenne ucciso dal poliziotto, dopo averne accoltellato un altro, contrapponendo a quello di Salvini, l'hashtag: #giustiziaperjefferson.
I commenti alla notizia si sprecano, tra chi si limita a prendere le distanze dall'iniziativa e chi invece entra a gamba tesa sugli organizzatori. «Qua andiamo all'incontrario, la fiaccolata semmai va fatta per l'accoltellato», scrive una donna. «Con tutto il rispetto per un giovane morto, ma se prendi a coltellate un poliziotto o un cittadino qualunque le conseguenze sono ovviamente la difesa. Forse si poteva sparare alle gambe o forse no... in quei momenti è difficile. La fiaccolata per un aggressore però non ci sta». «Ma per fortuna è intervenuto il collega... Altrimenti ora si piangeva un'altra persona morta mentre faceva il suo lavoro...». «Che pagliacci... fiaccolata x un delinquente». E ancora: «La fiaccolata andrebbe organizzata per il poliziotto ferito. Ha salvato la vita al collega, non poteva agire diversamente».
A tentare di calmare gli animi, è stato il capo della Polzia di Stato Franco Gabrielli, che si è recato nell'ospedale San Martino di Genova a far visita al poliziotto ferito. «Quando muore una persona è sempre una cosa triste - ha detto - anche se è una persona che delinque, che si è posta in una condizione di offesa nei nostri confronti. Credo non sia mai una cosa positiva e di questo ne ha contezza anche il collega, perché mai dobbiamo perdere quel profilo di umanità che contraddistingue la nostra attività».
La visita a Genova, è stata l'occasione per il capo della Polizia di Stato per annunciare che presto i poliziotti avranno in dotazione i taser, le pistole elettriche: «Inizieremo a breve una sperimentazione sul campo per
sottolineare che l'amministrazione è attenta alla sicurezza del nostro personale, senza arrecare eccessivo danno alle persone che dovessero trovarsi al di là della barricata», ha assicurato sperando di placare gli animi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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