Lerner fa il megafono di Soros e difende le sue "mascalzonate"

Su Repubblica Lerner attacca chi critica Soros: "Mascalzonate". Poi lo difende: "Se un riccone manifesta le sue idee liberal deve esserci sotto qualcosa"

Lerner fa il megafono di Soros e difende le sue "mascalzonate"

La difesa a spada tratta arriva dalle colonne di Repubblica. Il commento Se Soros diventa il diavolo porta la firma di Gad Lerner che si scaglia contro chi lo accusa di orchestrare l'invasione degli immigrati dal Nord Europa, finanziando quelle ong che fanno da staffetta dalle coste libiche ai porti italiani, e di versare soldi nelle casse dei partiti filo europeisti. Le definisce delle "mascalzonate" e si scaglia contro la Lega, che in Italia si è schierata più volte contro il magnate ungherese, e contro leader internazionali come Donald Trump, Vladimir Putin e Viktor Orban che ne hanno smascherato pubblicamente le mire. Nel farlo arriva addirittura a scusargli la speculazione contro il sistema Italia che nel 1992 lo portò ad attaccare pesantemente la lira.

"Siccome è molto ricco, siccome fu tra gli speculatori che nel 1992 scommisero vittoriosamente sulla svalutazione della sterlina e della lira, siccome devolve in opere di filantropia quasi la metà del suo patrimonio da 32 miliardi di dollari, siccome lo detestano all'unisono Trump, Putin e Netanyahu, è stato elevato a malvagio burattinaio della Grande Sostituzione etnica, cioè l'immigrazione pianificata attraverso cui, per saziare la propria avidità, la finanza mondialista starebbe abbattendo il costo della manodopera europea". L'assoluzione di Lerner per George Soros è completa. Non importa se le ingerenze del magnate ungherese nelle scelte politiche di molti Paesi (occidentali e non) siano ormai alla luce del sole. Alle ultime elezioni europee aveva fatto arrivare 200mila euro nelle casse di +Europa, il partito di Emma Bonino che nel panorama dei candidati era sicuramente quello che maggiormente difendeva gli interessi di Bruxelles in Italia. Proprio per fermare queste ingerenze, in Ungheria, Orban ha fatto approvare dal parlamento leggi ad hoc per limitare le donazioni da associzioni internazionali (come, appunto, Open Society) e per cacciare dal Paese l'ateneo del finanziere.

Per Lerner la reazione dei governi sovranisti all'ingerenza di Soros va equiparata alla propaganda nazista e alle persecuzioni di Adolf Hitler contro la comunità ebraica. "Quando vi domandate come sia stato possibile abusare della credulità popolare col falso libello dei Protocolli dei Savi di Sion (rabbini e banchieri riuniti in segreto per pianificare lo sfruttamento delle ricchezze del pianeta), e poi convincere i tedeschi che erano diventati poveri per colpa della finanza ebraica che li depredava - scrive il giornalista su Repubblica - ecco, la risposta la troverete nella velenosa capacità persuasiva della campagna scatenata oggi contro l'ottantanovenne finanziere Soros". Quindi passa a elencare le critiche mosse dai politici al finanziere ungherese. Se la prende con un post del blog del Movimento 5 Stelle che definisce Radio Radicale "Radio Soros", denuncia la campagna di Fratelli d'Italia in cui gli dà dell'"usuraio" e accusa Matteo Salvini perché, in più di un'occasione, ha parlato del tentato "genocidio delle popolazioni che abitano l'Italia".

"Certo - scrive Lerner su Repubblica - non ha giovato alla popolarità di Soros la scelta di finanziare piani d'integrazione dei Rom nell' Europa centro-orientale dove sono tuttora vittime di pregiudizio generalizzato. E in seguito di allargare il suo raggio d' azione a opere di sostegno dei migranti, attraverso le Ong che praticano il soccorso e l'accoglienza". Per capire certe invettive, soprattutto quelle dei partiti di destra, basta fare un salto indietro di un paio di anni, quando nel Mediterraneo le navi delle Ong facevano avanti e indietro dalle coste libiche ai porti italiani. Il mare era davvero affollato. Moas, Jugend Rettet, Stichting Bootvluchting, Médecins sans frontières, Save the children, Proactiva Open Arms, Sea Watch, Sea Eye e Life boat ci riempivano di disperati che fuggivano dall'Africa per cercare fortuna nel Vecchio Continente. Si parlava di oltre 150mila arrivi all'anno. A finanziare le ong, che operavano in quel contesto, c'erano anche associazioni riconducibili a Soros come Avaaz. Dal canto suo la Open Society Foundation assicura di non aver mai finanziato "alcuna operazione di soccorso condotta nel Mediterraneo" ma di aver supportato economicamente "strutture coinvolte nel supportare diverse tematiche sociali a livello nazionale e a livello locale, tra cui quella dell’immigrazione". "I nostri finanziamenti sono finalizzati ad assicurare il sostegno a tutte quelle organizzazioni che lavorano in Italia in merito a tutti gli aspetti relativi all’immigrazione - spiega - tale ampio spettro di collaborazione si pone l'obiettivo di garantire ai rifugiati e ai migranti un trattamento dignitoso ed umano da parte di tutte le autorità, di contrastare lo sfruttamento dei migranti in alcuni settori dell’economia e sostenere le comunità locali e i volontari".

Da anni la Sea Watch si batte per il "diritto alla libertà di movimento" dicendo apertemente che non accetta "arbitrarie distinzioni tra profughi e migranti". Oggi l'ong tedesca è rimasta una delle ultime a resistere alla stretta di Salvini e alla chiusura dei porti italiani. Una stretta fortemente criticata anche da Lerner, da sempre sostenitore dell'accoglienza a oltranza per chiunque bussi alle porte dell'Europa. Da qui il proprio sostegno a Soros: "Se un riccone sceglie di esporsi manifestando le sue idee liberal e persegue la visione di società aperta del suo maestro Karl Popper - secondo la mentalità reazionaria dei cospirazionisti - deve per forza esserci sotto qualcosa. Egli vorrebbe sembrare generoso, ma è un subdolo calcolatore. E chiunque lo appoggi, anch'egli lo farà solo per vil denaro".

Insomma, Soros è un santo, un benefattore, un filantropo. E "le caricature, gli slogan" e "la visione deformata di un potere occulto" sono identici a quelli che "funestarono la prima metà del secolo scorso per legittimare l'antisemitismo". I sovranisti di oggi come i nazisti di ieri. È questa la tesi di Lerner, che avverte il lettore di Repubblica: "La falsa credenza del grande vecchio, diavolo in terra, perfido orchestratore di manovre economiche a danno dei popoli innocenti, è stata e continuerà a essere l'anticamera della barbarie".

Certo, Soros non sarà il grande burattinaio in grado di decidere le sorti dell'universo mondo, ma è incontestabile il suo ruolo determinante nelle scelte politiche di alcuni Paesi.

Basti pensare a quanto disse in un'intervista alla Cnn: "Ho creato una fondazione in Ucraina prima che il paese diventasse indipendente dalla Russia. Questa fondazione ha continuato a operare e ha avuto un ruolo importante negli eventi recenti". E l'elenco potrebbe essere molto più lungo...

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