I talebani che tornano a Kabul sono «l'unica risposta giusta» al mese dell'orgoglio omosessuale celebrato dall'ambasciata degli Stati Uniti nella capitale dell'Afghanistan. La repressione degli uiguri in Cina è una menzogna. I veri uomini non guardano i porno e sono di destra: è questa la ricetta per rimorchiare le ragazze. È un'antologia delle dichiarazioni di Maximilian Krah (nella foto) capolista alle prossime europee del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (Afd), noto per le sue boutade. Ora, con un'intervista a «La Repubblica», Krah ha provocato un terremoto nei sovranisti europei, che potrebbe costargli molto caro. A meno di venti giorni alle elezioni europee, l'eurodeputato di Afd è riuscito a spaccare il gruppo Identità e democrazia (Id), formato tra gli altri dal suo partito, dal Raggruppamento nazionale (Rn) di Marine Le Pen e dalla Lega di Matteo Salvini. Sono bastate poche parole per scatenare il sisma. A Tonia Mastrobuoni di «La Repubblica» che gli chiedeva se le SS naziste debbano essere considerate dei criminali di guerra, Krah ha risposto: «Dipende da che hanno fatto». Un cerino acceso nella polveriera, che ha fatto implodere ID isolando Afd dai suoi alleati. Il presidente dell'Rn, Jordan Bardella ha annunciato la fine della collaborazione tra il suo partito e quello di Krah. La stessa posizione è stata assunta da Salvini, in piena sintonia con Le Pen. «Se uno arriva a dire che non tutte le SS erano delinquenti con me può avere ben poco a che fare», ha dichiarato il segretario federale della Lega.
Krah ha dunque superato i limiti, come ha dovuto ammettere la stessa Afd, i cui copresidenti Alice Weidel e Timo Chrupalla hanno imposto al loro capolista alle europee le dimissioni dal comitato federale del partito. Inoltre, a Krah è stata vietata ogni apparizione in pubblico. Intanto, Id valuta provvedimenti contro Afd, che potrebbero arrivare all'espulsione dal gruppo.
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