Gang all'assalto: due agenti in ospedale

Paura in stazione, venti ragazzini stranieri attaccano la volante

Gang all'assalto: due agenti in ospedale
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Un fermo a due stranieri che avevano un decreto di rintraccio. Uno dei tanti, nella zona della stazione ferroviaria di Brescia, da tempo preda di spacciatori e violenti. È la scintilla che fa scattare il branco, che in pochi minuti si riversa contro due agenti di polizia (finiti in pronto soccorso con escoriazioni).

Si è rischiato il linciaggio giovedì sera nel piazzale dello scalo ferroviario, quando nel corso di controlli una pattuglia individua e verifica due stranieri ai quali avrebbe dovuto essere notificata un'elezione di domicilio per una questione con la giustizia. Sembra un normale fermo fino a quando gli agenti che stanno caricando sulla Volante i due vengono accerchiati da una ventina di minorenni e neomaggiorenni stranieri e italiani di seconda generazione. Si fanno chiamare «maranza», giovanissimi spesso uniti dal disagio che vagano nelle città, si sfidano su TikTok e alla luce del sole mostrano una sfrenata rabbia. Ma il loro nome e il look come tratto distintivo sembrano solo folklore rispetto alla violenza perpetrata. Lo confermano i fatti recenti di Brescia: prima gli insulti, poi la pretesa che i due fermati venissero immediatamente liberato. Dalla Volante parte subito l'allarme ai rinforzi, ma nel frattempo in decine sferrano pugni e botte all'auto. Pochi secondi e poi l'escalation, quando un 17enne tunisino cerca di colpire uno degli agenti: ne nasce una colluttazione in cui entrambi finiscono a terra. Prova a salvarlo il collega, che non senza difficoltà riesce ad ammanettare l'aggressore mentre da altre zone della città tutte le pattuglie convergono sulla stazione. Sono momenti tesissimi, che solo l'intervento dei rinforzi riesce a placare disperdendo il gruppo e identificando una decina di aggressori.

E ora, in un contesto di grandi polemiche anche a Brescia sul fronte della sicurezza, la sindaca di centrosinistra Laura Castelletti lancia un appello al governo: «Servono più uomini e donne, più mezzi e più risorse. Un bisogno che emerge ad ogni incontro del Comitato per l'ordine e la sicurezza presieduto dal Prefetto. Ma non basta il presidio territoriale, servono investimenti in prevenzione, educazione, partecipazione, cultura per i più giovani. I segnali in questa direzione non fanno ben sperare, visto che è stato azzerato il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Un grave errore, le cui conseguenze ricadranno, ancora una volta, sui territori».

Il consigliere regionale leghista Davide Caparini, lodando l'impegno degli uomini dello Stato e augurandosi «che il responsabile non rimanga impunito», ha annunciato una proposta di legge regionale del Carroccio per contrastare il fenomeno delle baby gang.

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