Gas, costi fuori controllo. Pichetto: "Interverremo"

Il ministro: "In contatto con Giorgetti per tutelare le famiglie e le imprese". Accelerata sul nucleare

Gas, costi fuori controllo. Pichetto: "Interverremo"
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Governo pronto a intervenire sui prezzi del gas per tutelare famiglie e imprese. In un momento di forte incertezza sul mercato dell'energia, il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha dichiarato di essere in stretto contatto con il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, per individuare misure temporanee volte a contrastare i rincari del gas. «L'ho fatto sui grandi utilizzatori di energia elettrica con l'Energy Release, sono circa 4mila imprese; stiamo ragionando sulle energivore da gas ma se il prezzo non dovesse scendere dobbiamo trovare un intervento anche sul prezzo complessivo che riguarda tutti, imprese e utenze domestiche», ha spiegato il ministro ieri su Radio Uno. Il prezzo del metano ha recentemente superato i 50 euro/Megawattora (ieri toccati i 53,7 euro, massimo da ottobre 2023), generando preoccupazione anche sulla ricostituzione degli stoccaggi, attualmente al 62% in Italia.

«Siamo in Europa fra quelli che hanno stoccaggi abbastanza buoni, ma stanno scendendo e li dobbiamo ricostituire. Tre giorni fa ho ridato il via alle aste per ricostituirli per il prossimo inverno», ha proseguito Pichetto, evidenziando l'importanza della pianificazione per garantire la sicurezza energetica del Paese. Secondo il ministro, ricostituire gli stoccaggi con il gas sopra i 35 euro rappresenta una sfida rilevante per lo Stato, che deve valutare ogni opzione per mantenere la stabilità del sistema energetico nazionale.

Un altro tema affrontato dal ministro riguarda l'Europa. «Ho chiesto all'Ue di minacciare almeno di mettere un price cap, che non significa fissare il prezzo del gas, ma dire sospendo le quotazioni. E sospendere le quotazioni non vuol dire impedire di comprare o vendere. La compravendita fisica prosegue, ma non si può più scommettere a termine, e non si può più vendere a termine». Per il ministro, l'attuale aumento del prezzo del gas è stato causato dalla chiusura del gasdotto che attraversa l'Ucraina, che ha ridotto le forniture europee di circa il 4-5% del consumo totale, senza impattare direttamente l'Italia. Tuttavia, questa riduzione ha avuto effetti sul mercato del gas europeo, in particolare sul Ttf di Amsterdam, influenzata molto spesso da dinamiche speculative.

Il ministro ha poi parlato della produzione energetica in Italia, sottolineando che «non c'è fonte di energia che non sia integrata a tariffa». Nel momento in cui ci sarà lo strumento di valutazione del costo della produzione energetica da nucleare, ha proseguito, «lo Stato valuterà di quanto integrare nella tariffa, allo stesso modo che sta facendo con il fotovoltaico o l'eolico, per creare il maggior vantaggio possibile al Paese». Un chiaro segnale della volontà di «sfruttare le possibilità che il nucleare può dare e integrare le nostre produzioni energetiche».

Per quanto riguarda la questione dello smaltimento delle scorie nucleari, Pichetto ha distinto tra «le scorie ad alta radioattività delle centrali» e «i rifiuti a bassa radioattività, soprattutto provenienti dagli ospedali». Le prime «si trovano oggi in Francia e in Gran Bretagna» e potrebbero essere utilizzate come combustibile per i nuovi reattori di quarta generazione, raffreddati a piombo.

Il «grande problema» sono i rifiuti a bassa intensità, prevalentemente ospedalieri. «Qui certamente dovremmo individuare un percorso per evitare quello che è lo stato attuale: oggi ci sono circa 100 depositi», ha concluso.

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