Le sfide che la Chiesa dovrà affrontare nel prossimo futuro sono un elenco puntuale e deciso di tematiche e quesiti sollevati direttamente dai fedeli e che vanno dall'accoglienza alle persone omosessuali fino alla possibilità di preti sposati. Richieste scritte nero su bianco nell'Instrumentum Laboris, una sorta di documento-guida su cui il Sinodo dei vescovi dovrà confrontarsi a ottobre prossimo. Il documento è stato presentato ieri in Vaticano, «sulla base di tutto il materiale raccolto durante la fase dell'ascolto, e in particolare dei documenti finali delle Assemblee continentali» in quest'ultimo anno. «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione»: questo il titolo dell'Assemblea sinodale che radunerà in Vaticano i vescovi di tutto il mondo. Per la prima volta il documento contiene anche i suggerimenti arrivati dai fedeli.
Tra le richieste un'accoglienza verso le persone Lgbtq, la possibilità per i divorziati risposati di accostarsi alla comunione e un maggior potere alle donne nei ruoli chiave del governo della chiesa. «I Documenti finali delle Assemblee continentali menzionano spesso coloro che non si sentono accettati nella Chiesa, come i divorziati e risposati, le persone in matrimonio poligamico o le persone Lgbtq», si legge nell'Instrumentum Laboris.
Il documento contiene anche un lungo elenco di drammi: «dalle troppe guerre che insanguinano il nostro pianeta» alla «minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici» fino a «un sistema economico che produce sfruttamento, disuguaglianza e scarto».
Il testo è la risposta ad alcuni quesiti (17 i principali), frutto delle esperienze e degli organismi aventi diritto (come le Conferenze episcopali), che hanno fatto sintesi di migliaia di contributi di organismi intermedi, inviati liberamente da diocesi e parrocchie, associazioni ecclesiali e gruppi di fedeli. Di queste risposte il Consiglio di segreteria, presieduto da Papa Francesco, ha fatto sintesi appunto nell'Instrumentum Laboris.
Il ruolo delle donne, in primis. «Le donne che hanno partecipato alla prima fase del Sinodo hanno espresso con chiarezza un desiderio: che la società e la Chiesa costituiscano un luogo di crescita, di partecipazione attiva e di sana appartenenza per tutte le donne. Chiedono alla Chiesa di essere al loro fianco per accompagnare e promuovere la realizzazione di questo desiderio. Le donne svolgono un ruolo di primo piano nella trasmissione della fede, nelle famiglie, nelle parrocchie, nella vita consacrata, nelle associazioni e nei movimenti e nelle istituzioni laicali, e come insegnanti e catechiste. Come riconoscere, sostenere, accompagnare il loro già notevole contributo?». Ritorna poi la richiesta di considerare la questione diaconesse.
Viene rinviata all'assemblea dei vescovi anche la questione di avere sacerdoti sposati: «È possibile, come propongono alcuni continenti, aprire una riflessione sulla possibilità di rivedere, almeno in alcune aree, la disciplina sull'accesso al Presbiterato di uomini sposati?», è una delle domande che verrà sottoposta ai lavori di ottobre.
Non manca il tema scottante della pedofilia e degli abusi nella Chiesa. «In molte regioni le Chiese sono profondamente colpite dalla crisi degli abusi: sessuali, di potere e di coscienza, economici e istituzionali. Si tratta di ferite aperte - si sottolinea - le cui conseguenze non sono ancora state affrontate fino in fondo».
Il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, mette le mani avanti. «Non è detto che arriveranno tutte le risposte il prossimo ottobre», ha ammesso, considerato che nel documento c'è davvero tanta carne al fuoco.
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