Gaza, i 5 punti per la pace di Rania e le accuse delle Nazioni Unite

La regina: "Doppiopesismo su Israele". L'Onu: inchiesta sull'attivista uccisa. I media: il 60% degli israeliani chiede l'intesa con Hamas

Gaza, i 5 punti per la pace di Rania e le accuse delle Nazioni Unite
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Israele è attraversata da un'ondata di choc per la tragica morte dell'attivista turco-americana, la 26enne Aysenur Ezgi Eygi, a Beita, in Cisgiordania, colpita da un proiettile durante una manifestazione contro gli insediamenti. La famiglia ha accusato l'esercito di Tel Aviv di averla uccisa e ha chiesto un'«indagine indipendente». Dello stesso parere anche le Nazioni Unite. «La sua presenza nelle nostre vite è stata brutalmente, ingiustamente e illegalmente strappata» ha dichiarato la famiglia della giovane donna. «Aysenur stava pacificamente difendendo la giustizia quando è stata uccisa» ha aggiunto, riferendosi a un video «che mostra che (il proiettile) proveniva da un cecchino dell'esercito israeliano». Pure Al Jazeera ne è convinta: «L'autopsia ha confermato che è stata uccisa da un colpo di arma da fuoco sparato da un tiratore dell'esercito di occupazione».

Un altro episodio destinato ad accrescere il malcontento verso il governo dello Stato ebraico. Il 60% degli israeliani ritiene che un accordo con Hamas per la liberazione degli ostaggi dovrebbe avere la precedenza sulla permanenza nel corridoio Filadelfia. Lo rivela un sondaggio di Channel 12. Alla domanda se credono che il governo stia facendo tutto il possibile per riportare a casa gli ostaggi, il 61% degli intervistati ha risposto «no», il 34% ha detto «sì» e il 5% di non saperlo. Sarebbero intanto mezzo milione i manifestanti che ieri a Tel Aviv hanno protestato contro il governo. Lo riferisce la stampa israeliana citando organizzatori e polizia. E altre decine di migliaia a Haifa, Kfar Saba e Gerusalemme, davanti alla casa del premier Benjamin Netanyahu.

Continua intanto il pressing internazionale. La regina Rania di Giordania, ospite al Teha Forum di Cernobbio, ha proposto 5 punti per «arrivare a una pace giusta». «Il primo - ha detto la sovrana, che è di origine palestinese e denuncia quello che ha definito il doppio standard su Israele e il «razzismo contro Gaza» - è che il diritto internazionale deve prevalere senza eccezioni. Il secondo è che i diritti umani sono assoluti». Il terzo punto: «Per avere la giustizia - ha aggiunto - serve garantire che qualsiasi illecito sarà sanzionato». Una pace giusta, il quarto punto, «rende una sicurezza reciproca» perché anche Israele «non avrà sicurezza permanente senza pace». Infine il quinto punto - ha chiuso la regina - Le voci estreme devono essere escluse».

Il sangue continua a scorrere a Gaza. Sono almeno 16 i morti nei raid israeliani nella Striscia, uno su una scuola ha causato 8 vittime e 15 feriti.

Mentre al confine Nord col Libano si va avanti con i bombardamenti. I media libanesi parlano di una serie di attacchi nei pressi delle città di Kfar Sir e Froun. I video mostrano fumo e fuoco che si alzano da un sito preso di mira.

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