Gentiloni alla Camera: "Il governo dura finché ha la fiducia"

Gentiloni chiede il sostegno della Camera: "Rivendico il lavoro fatto, abbiamo economia forte. Mps? Pronti a intervenire"

Gentiloni alla Camera: "Il governo dura finché ha la fiducia"

"Lascio alla dialettica delle forze politiche il dibattito sulla durata del governo. Per quanto ci riguarda il Governo dura fin quando ha la fiducia del Parlamento la fiducia del nostro". Paolo Gentiloni mette le mani avanti e tronca ogni polemica sulla durata dell'esecutivo che ieri sera ha giurato fedeltà alla Repubblica nelle mani di Sergio Mattarella.

"Questo è un governo della responsabilità, garante della stabilità delle nostre istituzioni", ha detto il neo presidente del Consiglio alla Camera per chiedere la fiducia dei deputati, "Intendiamo concentrare tutte le sue energie sulle sfide dell'Italia e che attendono gli italiani. Il suo profilo politico è iscritto bel quadro della maggioranza che sostenuto il governo precedente, maggioranza che non ha perso. Un limite? Io rivendico questo limite e rivendico il risultato di quello fatto".

Il nuovo esecutivo - come ci si aspettava, visti i nomi di chi lo compone - opererà sulla scia del vecchio, nonostante la schiacciante vittoria al referendum. A partire da una visione ottimistica del Paese: "L'Italia è una economia forte, non è aperta a scorribande, ha smentito in modo molto chiaro le profezie di apocalissi che qualcuno aveva fatto in caso di questo o quell'esito del referendum", ha detto Gentiloni, che ha tracciato brevemente le sue priorità: Mezzogiorno ("Dobbiamo fare molto di più"), banche ("Siamo pronti ad intervenite per garantire gli istituti bancari e i risparmi dei cittadini"), Europa ("No a una Ue troppo severa su alcuni aspetti delle politiche di austerity, e troppo tollerante nei confronti di paesi che non accettano di assumere responsabilità comuni sui temi dell'immigrazione"), Stati uniti ("È il nostro principale alleato").

Difficile, quindi, sostenere che non si tratti di un "governo fotocopia", come sostengono le opposizioni.

E sembra difficile, per il momento, ricucire anche lo strappo con Ala e Scelta civica - "salvatori" di Renzi nei momenti di maggiore scontro con la minoranza Pd. Verdiniani e zanettiani, infatti, hanno deciso di non essere presenti in Aula mentre il premier parlava.

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