La Germania post-Merkel: cannabis, salario minimo e c'è un falco alle Finanze

Via alla coalizione Spd-Verdi-Liberali. "Sì al voto ai 16enni". Il ministero chiave a Lindner

La Germania post-Merkel: cannabis, salario minimo e c'è un falco alle Finanze

Il programma di governo per punti, la spartizione dei dicasteri fra i partiti della nuova coalizione, il toto-ministri. Otto settimane dopo le elezioni per il rinnovo del Bundestag a fine settembre, è partita mercoledì in Germania la fase più frenetica della nuova legislatura.

«Il semaforo c'è», ha annunciato Olaf Scholz in conferenza stampa. I suoi socialdemocratici (rossi), i Grünen (verdi) e i Liberali (gialli) hanno trovato l'accordo per un patto di coalizione.

Il successore di Angela Merkel ha presentato al paese gli obiettivi di questa inedita alleanza fra due partiti di sinistra e una formazione moderata, tradizionale interprete degli interessi dei datori di lavoro. A inizio conferenza Scholz ha ricordato ai tedeschi che la pandemia non molla, che la quarta ondata del corona ha precipitato il paese «in una situazione seria», e che il suo prossimo governo intende battere il Covid grazie ai vaccini e a un miliardo di euro stanziati ad hoc.

Poi la lista degli obiettivi: il prossimo governo vuole accelerare l'uscita della Germania dall'economia del carbone già dal 2030 e accelerare l'espansione delle energie rinnovabili (eolico e solare). La nuova maggioranza intende poi sostenere il trasporto su rotaia, anche a livello locale, e spingere sull'espansione dell'infrastruttura di ricarica per le auto elettriche grazie e investimenti privati.

L'attenzione all'energia e alla lotta al cambiamento climatico è sottolineata dalla creazione di un mega ministero per l'Economia, l'energia e il clima da affidare - la notizia è ufficiosa - al co-presidente dei Verdi Robert Habeck, che sarà anche vicecancelliere. Altro dicastero di pregio affidato agli ecologisti (ai quali andranno anche Ambiente, Famiglia e Agricoltura), sono gli Esteri da assegnare all'ex candidata cancelliera Annalena Baerbock. Se in campagna elettorale Baerbock ha alzato la voce contro i paesi che non rispettano i diritti umani, domani sarà chiamata a tutelare gli interessi tedeschi in Cina, Russia e Turchia. Nell'agenda del governo si leggono anche limiti più stringenti all'export di armamenti made in Germany verso i teatri di crisi.

Scholz ha rispettato le promesse fatte al proprio partito sul welfare: nel programma del suo governo c'è l'innalzamento del salario minimo a 12 euro l'ora dagli attuali 9,60 e la rinuncia sia a tagliare le pensioni sia a innalzare l'età pensionabile: un «inchino» all'elettorato socialdemocratico composto principalmente da over 60.

La nuova coalizione si è poi impegnata a combattere il caro-affitti edificando 400mila nuovi alloggi, 100mila dei quali finanziati con soldi pubblici.

Oltre alla cancelleria federale, la Spd tiene per sé i ministeri dell'Interno, del Lavoro, della Difesa, dello Sviluppo e quello della Salute, diventato strategico con la pandemia.

Dal patto di governo escono bene anche i Liberali di Lindner che ottiene per sé il nevralgico ministero delle Finanze per assicurarsi che le tasse non vengano alzate e la Germania torni a una politica di rigore nei conti pubblici.

Forti anche dei Trasporti, della Giustizia e dell'Istruzione, i Liberali portano a casa l'abbassamento del diritto di voto a 16 anni, la vendita regolamentata dalla cannabis e una legge a punti sull'immigrazione per favorire l'arrivo nel

paese di centinaia di migliaia di lavoratori qualificati di cui ha fame l'industria.

Dopo l'approvazione formale del programma da parte dei tre partiti nei prossimi giorni, lo Scholz I sarà varato la settimana del 6 dicembre.

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